Un arbitro ancora giovane, ma con una grande esperienza: alla sua 10a stagione in serie A e all’8° anno da internazionale, Marco Guida (classe 1981) della sezione di Torre Annunziata è l’erede designato di Orsato che ha lasciato l’arbitraggio ed è oggi il n.1 in Italia e capitano degli arbitri.
La carriera dell’arbitro Guida di Torre Annunziata
Nato a Pompei, in provincia di Napoli, il 7 giugno 1981, Marco Guida è un consulente commerciale che ha iniziato giovanissimo, a 15 anni, la carriera arbitrale. Nella stagione 2006/07 il suo approdo tra i professionisti, poi la promozione a tempo di record nel Can (allora unificato) A-B, a soli 28 anni: solo Peruzzo di Schio ha raggiunto così giovane lo stesso livello.
Con la scissione tra Can A e B del 2010 Guida resta nella categoria cadetta, pur esordendo il 31 gennaio dello stesso anno nella massima serie: dirige Chievo-Bologna 1-1 in cui commina una sola ammonizione al clivense Mantovani. Nella stessa stagione arbitra anche Bari-Parma 1-1 e Lazio-Udinese 3-1, facendo intravedere ottime doti (soprattutto nell’utilizzo dei cartellini) e meritandosi così il premio Giorgio Bernardi per il miglior esordiente in serie A.
Il 30 giugno 2011 la promozione definitiva al Can A, dal 1 gennaio 2014 Guida diviene invece internazionale e nel 2016 ottiene il premio Giovanni Mauro per il miglior fischietto della serie A. Ha diretto anche ad Euro2024 senza sbagliare niente.
Gli errori più famosi dell’arbitro Guida
Per ex arbitri e opinionisti, Guida inizialmente non era ancora riuscito a diventare un arbitro top a causa di una mancanza di autorevolezza manifestata in diverse occasioni.
Tra le più celebri, il pareggio tra Atalanta e Juventus per 2-2 del 28 aprile 2017: sul punteggio di 1-1 Toloi tocca nettamente con la mano, anticipando Bonucci. Guida concede rigore, poi lo nega per un precedente fuorigioco di Mandzukic che risulta però inesistente. Nel dopo gara, l’a.d. bianconero Marotta racconta di aver ricevuto le scuse dell’arbitro, che ammetteva di “non essersela sentita” di fischiare il rigore.