Si chiama Massimiliano Sechi ed è uno dei gamers più conosciuti al mondo. Ha 31 anni, viene da Sassari e, fin da quando era bambino, è affetto da una malformazione agli arti conosciuta come focomelia. Non ha né braccia né gambe ed è costretto su una sedia a rotelle, ma è uno dei giocatori più vincenti del mondo degli eSports. Il suo obiettivo è quello di dimostrare al mondo che nessuno di noi ha limiti che non possono essere superati.
La sua storia d’amore con i videogiochi è cominciata presto, a soli 4 anni, quando i suoi genitori gli regalano il primo computer. Inizia così a giocare sempre di più, utilizzando una propria configurazione personale volta a permettergli di usare mouse e tastiera. E comincia anche a battere dei record. Diventa il primo giocatore disabile a conseguire il livello Diamante in League Of Legends. Ed è anche uno dei campioni europei e mondiali di Diablo II e III.
Massimiliano Sechi dimostra che gli eSports aiutano ad abbattere limiti e barriere
Questo al di là della sua disabilità. Una caratteristica che negli eSport viene messa da parte, ponendo tutti i giocatori sullo stesso piano. Non ci sono sezioni “paralimpiche” e, secondo Massimiliano, “negli eSport puoi adattare i comandi, ma lo fai giocando con tutti gli altri senza discriminazione. L’importante è che tu rispetti le regole all’interno del gioco, poi come ti configuri è un affare tuo. Si cancella la differenza tra atleti normodati e disabili”.
Massimiliano Sechi oggi fa il gamer, ma anche il mental coach. Molto attivo nel sociale, ha fondato una Onlus a sostegno dei disabili e delle loro famiglie. E un movimento motivazionale che porta il nome di #NoExcuses e che cerca di insegnare a tutti coloro che combattono ogni giorno le proprie disabilità – di qualsiasi tipo esse siano – che “dentro di noi c’è già tutto quello di cui abbiamo bisogno per essere liberi e felici”.
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