I suoi allenatori, in Svizzera, lo hanno accostato spesso a Patrick Vieira, una delle colonne della Francia che si laureò campione del mondo nel 1998 e d’Europa nel 2000, e un motivo c’è. Denis Zakaria (nome completo Denis Lemi Zakaria Lako Lado) sa fare tutto là in mezzo: mediano, ma anche regista: costruisce il gioco e lavora in fase di pressing. Idee e forza atletica, geometrie e tackle, razionalità e spirito di sacrificio forte del suo fisico dirompente. E’ lui la prima scelta di Spalletti per cambiar volto al centrocampo del Napoli.
Soprannominato Zak ha stregato anche Petkovic
Il soprannome “Zak” se lo porta dietro da sempre: classe ’96 il giocatore è nato a Kinshasa, nella Repubblica democratica del Congo. L’Africa però non sarà mai casa sua: la famiglia, infatti, decide di trasferirsi in Svizzera, nelle immediate vicinanze di Ginevra, ed è nel Servette che muove i primi passi da calciatore fino ad esordire nel campionato cadetto elvetico, nella stagione 2014-15. Su di lui mette gli occhi lo Young Boys ed in maglia giallonera il giocatore inizia a farsi conoscere, facendo esperienza sia nel campionato svizzero che in Europa. Ultimo figlio di tre (papà Denis Zakaria giocava a calcio a livello amatoriale in Africa) Denis Zakaria è cresciuto insieme a suo fratello maggiore (Richard Florian) con cui ha trascorso la maggior parte della sua infanzia.
José Polidura, il suo primo allenatore e mentore disse una volta; “Lo chiamavamo gambe di gazzella perché era così veloce”. E anche la sua carriera è stata un lampo: stregò anche Petkovic, che lo ha voluto in Nazionale (ha giocato anche a Euro2020). Poi, nel giugno 2017, Denis Zakaria ha ricevuto un’altra chiamata del destino, questa volta, un contratto con il Borussia Mönchengladbach. Il suo procuratore, Ramadami, lo ha già proposto a Giuntoli e Spalletti ha dato l’ok. Zakaria è il giocatore perfetto per tecnica e fisicità, quello che manca al Napoli attuale. Va bene per il 4-2-3-1 e per il 4-3-3. L’idea è un prestito con diritto di riscatto ma siamo appena all’inizio della trattativa. Con una certezza: Spalletti lo vuole a tutti i costi.