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Napoli, Spalletti aziendalista: "Non creo debiti per rovinare il club"

Le parole di Luciano Spalletti dal ritiro del Napoli a Dimaro: "Mi definisco aziendalista, non creo debiti per rovinare la situazione nei club".

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Napoli, Spalletti aziendalista: "Non creo debiti per rovinare il club" Fonte: Getty Images

Prima conferenza stampa dal ritiro di Dimaro per Luciano Spalletti, reduce dai primi giorni trascorsi da allenatore del Napoli: a lui il compito di riportare i partenopei in Champions League, impresa fallita con Gattuso al timone a maggio.

Il tecnico di Certaldo ha tenuto a sottolineare la sua mentalità aziendalista, sollecitato dalla domanda di un giornalista.

“Io aziendalista? E’ corretto. Non creo problemi dove lavoro, mi confronto con gli altri per trovare delle soluzioni. Non creo debiti assurdi per rovinare la situazione, provo ad ottimizzare il massimo senza buttare via niente di quello che si può utilizzare. Bisogna fare così, senza disperdere o sperperare. Le mie origini dicono questo, io vengo dalla campagna, dal lavoro”.

Il Napoli di Spalletti non si baserà su unico modulo: spazio alla varietà dei sistemi tattici.

“Deve essere così per stimolare i giocatori, creare sorprese, anche per gli stessi avversari. Col 4-2-3-1 si riesce a dare equilibrio ad entrambe le fasi, il 4-3-3 è simile spostando il vertice più in basso, ma nel possesso serve fare qualcosa di più. Tutti i migliori club europei ormai sfruttano la lateralità del fronte d’attacco e c’è una continua sostituzione nei ruoli: il punto è entrare o uscire dalla trequarti, senza sostare sulla linea difensiva”.

Il rinnovo di Insigne resta un tema spinoso che non ha ancora trovato una soluzione adeguata.

“Con Lorenzo ho parlato una volta per telefono e gli ho inviato un messaggio per complimentarmi, ho avuto l’impressione che sia il capitano che mi immaginavo da fuori. Voi volete trovare le magagne sul contratto, ma Insigne e De Laurentiis sono due persone forti: avranno tutto il tempo per guardarsi negli occhi e andare al sodo. Non rimestiamoci troppo, quando Lorenzo tornerà si parleranno e tutto sarà più chiaro”.

Koulibaly sarà uno dei punti fermi nell’undici titolare base di Spalletti.

“Dipendesse da me resterebbe sempre a Napoli, lui è difficile da sostituire. Gli si fanno i complimenti per la serietà, anche quando non parla i compagni lo rispettano per la sua presenza. Koulibaly e Manolas sono entrambi veloci e questo ci consentirebbe di aggredire alti, di sfruttare la loro grande fisicità nell’area. Dobbiamo migliorare nella costruzione del gioco: se gli avversari si chiudono non va bene lanciare verso gli attaccanti, ma entrare dentro e creare una proposta”.

Ghoulam resta parte del progetto nonostante i tanti guai fisici.

“Valutiamo anche lui, pare che stia procedendo bene: altrimenti un terzino a sinistra è necessario, diciamolo perché sennò si dice che non dico nulla (ride, ndr)”.

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