Hanno chiuso lontano dal podio Gianni Moscon e Giulio Ciccone ma entrambi, come tutti gli azzurri, hanno corso in maniera molto attenta fino al Mikuni Pass, vero e proprio spartiacque della gara in cui davvero in pochi sono riusciti a sostenere il ritmo imposto dal Belgio di van Aert prima e da Tadej Pogacar poi.
“È stata una corsa durissima, nella quale il caldo ha fatto la differenza. Noi abbiamo provato ad anticipare, a rompere i piani delle nazionali più attese e a portare via un gruppetto. Dal punto di vista tattico possiamo dire che non abbiamo sbagliato nulla. Non eravamo i favoriti, non era compito nostro tirare, dovevamo muoverci in anticipo e lo abbiamo fatto” ha dichiarato Moscon dopo il traguardo.
Il trentino è stato il penultimo azzurro a staccarsi dal gruppo di testa dove invece, prima dei crampi che l’hanno tolto di scena, è rimasto un tenace Alberto Bettiol.
“Era l’uomo protetto della squadra, stava bene e lo ha dimostrato, peccato per i crampi che lo hanno fermato a pochi chilometri dal traguardo. Io invece non ho avuto una grande giornata, ho cercato di difendermi. Ripeto, abbiamo cercato di anticipare, poi sul Mikuni Pass sapevamo che era questione di sopravvivenza”.