La partita tra Camerun e Burkina Faso aprirà questa domenica l’edizione 2022 della Coppa d’Africa. Il match, e la competizione in generale, è già destinato a generare molte polemiche in seguito alla denuncia del Burkina Faso di presunte irregolarità riguardo ai controlli anti-Covid-19.
Assieme al calciatore dell’Aston Villa Bertrand Traoré, una delle stelle della squadra, il vice allenatore della compagina africana Sanou ha denunciato problemi con i controlli Covid ai quali sono stati sottoposti:
“In questo momento abbiamo quattro o cinque casi di Covid, principalmente trattasi di calciatori titolari, ma per il momento non abbiamo intenzione di fare nomi. Ho totale fiducia in chi scende in campo”.
Il problema è che il Burkina Faso ha dovuto aspettare fino a tarda notte di ieri per potersi sottoporre ai test, e qui arriva la denuncia, raccolta da Mundo Deportivo, proprio del vice allenatore Sanou nel corso della conferenza stampa che precede la gara col Camerun:
“Nella mattinata di venerdì un’équipe medica si è presentata in hotel per fare i test, ma quando abbiamo cercato di scoprire chi l’aveva inviato, ma per tutta risposta la CAF ci ha detto chiaramente che non era una sua iniziativa. Quindi ci siamo rifiutati di sottoporci ai tamponi e aspettato sino a tarda sera l’arrivo dell’equipe medica della federazione africana che si è presentata alle undici di sera. Invece di un test molecolare, che si sarebbe dovuto effettuare al mattino per garantire e rispettare la scadenza di 48 ore, siamo stato costretti a limitarci a un test antigenico. E questa mattina abbiamo scoperto di avere questi casi positivo. Quindi abbiamo intenzione di chiedere alla CAF dei chiarimenti sulle varie irregolarità”.
Si attende la replica degli organizzatori.