Rafa Nadal è all’ultimo ballo della sua inimitabile carriera. Con la Coppa Davis a Malaga, il maiorchino chiuderà per sempre col tennis giocato e il più bel riconoscimento è quello che arriva dal suo “storico” rivale. In realtà, il suo primo fan: Roger Federer. Il messaggio su X del fuoriclasse svizzero è un concentrato di eleganza e affetto, un esempio di classe e stile. E ha già commosso tantissimi fan e appassionati.
- Federer scrive a Nadal: "Vamos, Rafa"
- I rituali del maiorchino e l'amore per il gioco
- Federer-Nadal, nel 2004 il primo epico scontro
- Quella volta che giocarono davanti a 50mila
- Roger e Rafa, l'amicizia oltre la rivalità sportiva
- La dedica struggente e la commozione del tennis
Federer scrive a Nadal: “Vamos, Rafa”
“Vamos, Rafa”. Si apre così la “lettera aperta” di Roger a Rafa, uno dei migliori omaggi mai tributati da uno sportivo a un suo (ex) avversario: “Mentre ti prepari a laurearti nel tennis, ho un paio di cose da condividere prima che mi emozioni. Cominciamo con l’ovvio: mi hai battuto, molte volte. Più di quanto io sia riuscito a battere te. Mi hai sfidato in modi in cui nessun altro avrebbe potuto. Sulla terra rossa, mi sembrava di entrare nel tuo cortile e mi hai fatto lavorare più duramente di quanto avrei mai pensato di poter fare solo per mantenere la mia posizione. Mi hai fatto reimmaginare il mio gioco, arrivando persino a cambiare le dimensioni della testa della mia racchetta, sperando di ottenere un vantaggio”.
I rituali del maiorchino e l’amore per il gioco
Il messaggio di Federer prosegue: “Non sono una persona molto superstiziosa, ma tu hai portato il tutto a un livello superiore. Tutto il tuo processo. Tutti quei rituali. Assemblare le tue borracce come soldatini giocattolo in formazione, sistemarti i capelli, aggiustarti la maglietta… Tutto con la massima intensità. In segreto, in un certo senso amavo tutto. Perché era così unico, era così tuo. Rafa, mi hai fatto apprezzare ancor di più il gioco”, ammette lo svizzero, che oggi ripensa con nostalgia anche alle prime sconfitte, alle clamorose battute d’arresto contro lo spagnolo. Soprattutto a quelle di inizio carriera.
Federer-Nadal, nel 2004 il primo epico scontro
“Dopo l’Australian Open del 2004, ho raggiunto per la prima volta la classifica n. 1. Pensavo di essere al top del mondo. E lo ero – continua King Roger – finché due mesi dopo, quando sei sceso in campo a Miami con la tua maglietta rossa senza maniche, mostrando quei bicipiti, mi hai battuto in modo convincente. Tutto quel clamore che avevo sentito su di te, su questo fantastico giovane giocatore di Maiorca, un talento generazionale, che probabilmente un giorno avrebbe vinto un major, non era solo clamore. Eravamo entrambi all’inizio del nostro viaggio e alla fine lo abbiamo fatto insieme“.
Quella volta che giocarono davanti a 50mila
Hanno vissuto in comune, raccogliendo il meglio dalle proprie carriere ed esaltandosi in una serie di duelli avvincenti: “Vent’anni dopo, Rafa, devo dire: che corsa incredibile hai fatto. Inclusi 14 Open di Francia, storici! Hai reso orgogliosa la Spagna… hai reso orgoglioso l’intero mondo del tennis. Continuo a pensare ai ricordi che abbiamo condiviso. Promuovere lo sport insieme. Giocare quella partita metà su erba e metà su terra. Battere il record di presenze di sempre giocando di fronte a più di 50mila fan a Città del Capo, in Sudafrica. Ci facevamo sempre morire dal ridere. Ci stancavamo a vicenda in campo e poi, a volte, ci dovevamo quasi letteralmente sorreggere durante le cerimonie dei trofei”.
Roger e Rafa, l’amicizia oltre la rivalità sportiva
Tra i due è nata una bellissima amicizia: “Ti sono ancora grato per avermi invitato a Maiorca per aiutare a lanciare la Rafa Nadal Academy nel 2016. In realtà, mi sono quasi invitato da solo. Sapevo che eri troppo educato per insistere perché fossi lì, ma non volevo perdermelo. Sei sempre stato un modello per i bambini di tutto il mondo e Mirka e io siamo così contenti che i nostri figli si siano allenati tutti nelle tue accademie. Si sono divertiti un mondo e hanno imparato così tanto, come migliaia di altri giovani giocatori. Anche se ho sempre temuto che i miei figli sarebbero tornati a casa giocando a tennis come mancini“.
La dedica struggente e la commozione del tennis
Insieme dall’inizio alla fine, Federer e Nadal. Anche oggi. “E poi c’è stata Londra, la Laver Cup nel 2022. La mia ultima partita. Per me significava tutto averti lì al mio fianco, non come mio rivale ma come compagno di doppio. Condividere il campo con te quella sera e condividere quelle lacrime, sarà per sempre uno dei momenti più speciali della mia carriera. Rafa, so che sei concentrato sull’ultimo tratto della tua epica carriera. Ne parleremo quando sarà finita. Per ora, voglio solo congratularmi con la tua famiglia e la tua squadra, che hanno avuto un ruolo fondamentale nel tuo successo. E voglio che tu sappia che il tuo vecchio amico tifa sempre per te, e tiferà con altrettanta forza per tutto ciò che farai dopo. Per sempre, il tuo fan“.