Il difensore centrale e capitano della Juventus Giorgio Chiellini ha parlato in conferenza stampa per presentare la gara contro l’Inter di domani valida per la finale di Coppa Italia. La Juventus è la squadra che è arrivata più volte in finale di Coppa Italia (21, inclusa questa) e in generale ha vinto più volte la competizione (14). Includendo anche il 2021/22, i bianconeri hanno raggiunto la finale ben sette volte nelle ultime otto stagioni (unica eccezione il 2018/2019) e in cinque di queste hanno alzato il trofeo.
Queste le parole di Chiellini, che da giocatore scaltro ma anche passionale decide subito di sganciare una bomba e accendere la sfida:
“Venti trofei? In realtà sarebbero venti più uno ma non si deve dire. Ma dato che c’è rivalità tra di noi, accendiamo dei vecchi ricordi. Futuro? Mi premeva aspettare questa partita, dato che credo sia corretto pensare al campo. Dopo di che, nei prossimi giorni valuteremo, ma è stato così anche l’anno scorso: io ho cominciato Euro2020 che avrei potuto smettere il giorno dopo e penso che se con l’Austria il VAR non avesse notato quell’offside oggi non mi troverei qua. Viviamoci questa coppa, poi ci penseremo”.
Chiellini, che potrebbe essere arrivato alla fine della sua avventura in bianconero, aggiunge:
“Io me la godo con l’entusiasmo di un ragazzino in grado di giocare una finale simile. C’è parecchia voglia di vincere il trofeo, sappiamo della difficoltà della gara. In Serie A siamo stati puniti troppo per le nostre colpe, abbiamo tutto per fare una grande partita: tutte e due le formazioni sono in un momento positivo ma non strepitoso per differenti motivi. Loro hanno perso la prima posizione e non saranno contenti di essere dietro, noi abbiamo raggiunto il nostro obiettivo che era almeno il quarto posto ma è ovvio che le aspettative di tutti erano differenti. Questa gara è così fondamentale che si giocherà sui dettagli e sugli episodi. Servirà capire nel modo giusto i momenti della gara, sia quando ci sarà da soffrire che quando avremo la possibilità di fare male”.
