È stato un avvio di stagione oltremodo in salita per Vincenzo Nibali. Il messinese, 37 anni lo scorso novembre, è infatti stato tormentato da una serie di problemi che gli hanno impedito di approcciare nel migliore dei modi il 2022.
Nibali e il delirio post-Covid
Alla luce del difficoltoso inizio e del ritardo sulle tabelle di marcia, il programma di Nibali potrebbe essere rivisto e modificato in corso d’opera nelle prossime settimane. Intanto il vincitore di quattro grandi giri in carriera è riuscito a superare un periodo per nulla semplice.
“Ho disputato soltanto 12 giorni di gara, metà del solito. A febbraio ho contratto il Covid, curato a casa senza problemi apparenti. A contagio concluso, dopo essere risalito in bici, il tracollo” ha raccontato Nibali al Corriere della Sera.
“Una notte sono stato così male che ho detto a mia moglie di chiamare l’ambulanza. Deliravo. I problemi alle vie respiratorie sono durati giorni e giorni. Mi sentivo uno straccio”.
Nibali, la causa del malessere
Sulle motivazioni di questo serio inconveniente, Nibali è parso avere un’opinione piuttosto chiara.
“Credo che molti di noi abbiano sottovalutato l’infezione cercando di recuperare troppo in fretta, non a caso tanti colleghi sono fuori uso. Per questo, conclusa la Coppi & Bartali sono venuto in altura invece di gareggiare: volevo riprendermi completamente” ha detto il siciliano che poi, a proposito di corridore fermi, ha raccontato di aver sentito di recente Sonny Colbrelli.
“Gli ho scritto di godersi la famiglia, che per noi ciclisti è sempre lontana. Per pensare al ciclismo ha tempo”.
Nibali e il ritiro
Nibali quindi in queste settimane sta facendo il possibile per rimettersi al meglio e recuperare il tempo perso. Il suo obiettivo infatti quest’anno sarebbe quello di correre sia il Giro d’Italia che il Tour de France, un programma ambizioso per quella che potrebbe essere la sua ultima stagione agonistica.
A tal proposito tuttavia, Nibali non si è voluto sbilanciare affermando di non avere ancora pensato se e quando ritirarsi.
“Non rispondo mai, perché non so cosa rispondere. Anzi, non so cosa fare. Non riesco a pianificare il mio ritiro, come fanno altri atleti, a dire il giorno X dopo la corsa Y sarò un ex corridore. Penso a un finale che arrivi all’improvviso per ispirazione, ma non ho ancora capito da cosa dovrebbe essere ispirato” ha chiosato il messinese.