E’ già vigilia di partita in casa Juventus. La Vecchia Signora anticipa addirittura al venerdì l’impegno dell’undicesima giornata di serie A. Si torna in campo domani contro l’Empoli allo Stadium. Un giorno in più del solito per poter preparare al meglio la sfida col Benfica in Champions di martedì prossimo, l’ultima ancora di salvataggio per cercare di restare aggrappati ad una qualificazione quasi del tutto compromessa. Prima però è obbligatorio battere i toscani e per farlo i bianconeri vogliono replicare in tutto e per tutto la vigilia pre-derby.
- Juve in ritiro prima dell'Empoli: strategia che vince non si cambia
- Juve-Empoli, mini ritiro bianconero.
- Crisi Juve: tutti insieme si può, il grido della squadra
- Juve, tifosi scettici: servono risultati
Juve in ritiro prima dell’Empoli: strategia che vince non si cambia
La vittoria nel derby col Torino ha riportato un pizzico di serenità in casa Juventus dopo quella che per molti è stata la settimana della tempesta perfetta seguita alla doppia sconfitta contro Milan e Maccabi che ha compromesso in 180′ la corsa allo scudetto e la qualificazione in Champions ma soprattutto mostrato una Juve senza gioco e senza anima.
Le parole di Agnelli che ha confermato Allegri e quelle dello stesso tecnico che ha annunciato il ritiro, seppur tra mille trattative e polemiche, hanno dato i loro frutti, almeno in parte. La reazione nel derby c’è stata, la vittoria pure proprio al termine di quel ritiro così tanto osteggiato da molti dei giocatori bianconeri, soprattutto alcuni senatori.
Juve-Empoli, mini ritiro bianconero.
Forse per risentire la stessa atmosfera almeno a livello di spogliatoio si è deciso di ricalcare, in minima parte quanto fatto prima del Toro. Il programma odierno, alla vigilia della sfida con l’Empoli, prevede una seduta d’allenamento in serata. Poi cena tutti insieme. E pernottamento al Jhotel alla Continassa.
Una scelta più che una consuetudine. Visto che di solito quando la Juventus gioca in casa Allegri concede alla squadra la possibilità di dormire a casa con le proprie famiglie, alla inglese. Specie se si gioca in notturna. Raduno al mattino, rifinitura, pranzo, riposo e poi tutti allo stadio. Non così stavolta. Il concetto di unità di squadra passa anche attraverso queste piccole così.
Crisi Juve: tutti insieme si può, il grido della squadra
L’immagine forte della Juventus unita in cerchio prima del derby vinto con il Torino è diventata virale. Quasi quanto quella della squadra con lo sguardo vuoto, assente, colpevole, andare sotto lo spicchio dei propri tifosi sia a Monza, che a San Siro che ad Haifa dopo tre altrettanti sconfitte brucianti di questi due mesi da incubo di inizio stagione.
Il grido della Juventus: “Crediamoci, aiutiamoci”. Può sembrare un rituale ma non lo è. A questa squadra in balia delle sue carenze caratteriali, prima ancora che tecnico e tattiche, serviva un’unione di intenti che prima del derby non era stata trovata. Difficile capire se la Juve è davvero uscita dalla crisi. Sarà necessario battere l’Empoli, cosa non scontata visti alcuni precedenti, con la Salernitana ad esempio ma anche la vittoria sofferta con lo Spezia. Ma soprattutto sarà importante dare una scossa alla Champions, a Lisbona, quanto meno provarci a fare un risultato importante per prolungare almeno di 90′ le speranze di un miracolo.
Juve, tifosi scettici: servono risultati
Per il momento i giudizi sulla Juventus restano sospesi o comunque tendenti al negativo. La classifica langue, Napoli e Milan volano, la Roma corre, l’Inter è in ripresa e anche Atalanta e Lazio, per non parlare della favola Udinese non sembrano rallentare, anzi. Rimontare non sarà facile. E poi c’è sempre la questione gioco che scatena la bufera costante sui social: “Solo aria fritta. Prima di esaltarsi sarebbe necessario vedere una crescita nel gioco che al contrario ancora latita” scrive qualcuno.
Sulla decisione della Juventus di andare in ritiro prima dell’Empoli in molti minimizzano l’importanza: “il mini ritiro non è roba da libro Cuore ma il MINIMO che una squadra che vuole recuperare deve fare, per il semplice motivo che DUE allenamenti al giorno, uno fisico e uno sulla tattica, sono appunto il MINIMO che serve” e ancora qualcuno pizzica l’allenatore: “arrivato a 55 anni Allegri forse ha capito per la prima volta che il calcio è uno sport di squadra e non uno di quelli in cui ognuno gioca per conto suo”.