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David Dei e lo straziante addio a Luna, il meticcio per cui rinunciò al calcio

La toccante storia dell'ex portiere che ha salutato per sempre l'amato cane bianco con cui ha condiviso diciassette anni di vita e che aveva anteposto alla carriera professionistica

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La sua storia ha commosso l’Italia, che ora lo abbraccia virtualmente nelle ore più difficili e dolorose. Quelle del distacco e della perdita. David Dei ha dato l’ultimo saluto alla sua amata Luna, la cagnolina che per 17 anni è stata sua fedele compagna di vita.

Per prestarle assistenza, poiché gravemente malata, l’ex portiere, tra le altre di Pistoiese e Crotone, aveva scelto di ritirarsi a via privata chiamandosi fuori dal mondo del calcio. Quel mondo nel quale, dopo il ritiro, ha proseguito la sua carriera come componente centrale dello staff di Massimo Rastelli.

Le parole d’amore di Dei a Luna

Dei, preparatore dei portieri e match analyst dell’attuale allenatore dell’Avellino, ha salutato con una poesia sui social alla sua Luna:

Una dedica al cuore per te che sei stata un grande amore. Diciassette anni con te ho passato ed ora piango disperato.

Luna era un meticcio abbandonato, Dei l’aveva trovata e adottata regalandole una vita serena al fianco del suo pastore tedesco, venuto a mancare negli anni scorsi.

Era stata proprio Luna a dare conforto a Dei per quella perdita e così, quando non è stata più autosufficiente, la cagnolina ha visto ricambiato il suo amore con l’assistenza a tempo pieno che Dei le ha garantito fino all’ultimo istante.

Quando l’ha accompagnata verso una morte serena. Dei aveva annunciato la scelta di non seguire Rastelli in Irpinia attraverso uno splendido messaggio sulla sua pagina facebook ed era finito sulle prime pagine di tutti i giornali nazionali.

La scelta radicale e libera di Dei

Dei si era detto sorpreso del tanto clamore poiché per certi versi significativo di un senso civico nei confronti degli animali evidentemente non ancora maturo. Dei aveva chiarito la sua consapevolezza di essere privilegiato nel poter – a differenza di tanti altri padroni che, costretti a lavorare per forza, si vedono preclusa tale possibilità – aiutare Luna grazie ai guadagni messi da parte nella sua vita da calciatore. Ha avuto la libertà di assumere una scelta radicale.

Fatto sta che la sua cagnolina bianca è stata messa al primo posto: aiutata quando non era più in grado di espletare i bisogni fisiologici in maniera autonoma, imboccata quando ha smesso di reggersi sulle zampe e, fino all’ultimo, tenuta tra le braccia quando i veterinari l’hanno aiutata ad alleviare per sempre le sue sofferenze.

Il futuro di Dei: le porte dell’Avellino restano aperte

Solo il tempo potrà lenire quelle di Dei, che ha comunque dato uno splendido esempio. Ora è il momento del lutto e del distacco, ma il suo gesto permetterà, magari, a tanti altri cani come Luna di essere sostenuti, presi in cura. Perché, alla fine dei conti, se Dei oggi piange la sua Luna è perché ha avuto tanto in cambio ciò che gli animali sanno dare: un amore unico e incondizionato.

Se in futuro Dei tornerà nel mondo del calcio è presto per saperlo, resta questo il suo personalissimo momento delle lacrime, ma l’amministratore unico dell’Avellino, Giovanni D’Agostino, proprietario di uno splendido lupo cecoslovacco, chiamato Est Hirpus, era rimasto talmente toccato dalla vicenda al punto da promettere a Dei che per lui le porte sarebbero sempre state aperte.

Marco Festa

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