Il pianto sconsolato dell’attaccante dell’Atalanta Josip Ilicic durante il ricordo di Davide Astori nella sfida con la Fiorentina ha fatto il giro del mondo e commosso molti. Il calciatore sloveno di origine croata, che aveva giocato con il difensore viola, è rimasto particolarmente colpito a causa del dramma vissuto la scorsa estate, quando fu ricoverato in ospedale per un’infenzione batterica ai linfonodi del collo.
“Quello che è successo ad Astori mi è rimasto in testa per giorni – ha raccontato al Corriere dello Sport l’ex giocatore della Fiorentina, che ha superato il suo incubo solo a settembre inoltrato -. Non riuscivo più a dormire perché ci pensavo sempre. E quando sono stato male quest’estate ho pensato davvero che potesse capitare anche a me. C’è stato un periodo in cui avevo paura di andare a letto e addormentarmi“.
“Ho avuto paura. Dicevo: e se domani mattina non mi sveglio? Come farò a non vedere più la mia famiglia? Ci sono persone che col mio stesso problema sono finite in coma. A me l’infezione è rimasta circoscritta ai linfonodi del collo, ad altre persone si è estesa. Se ci penso…”.
Da allora, lo sloveno vede la vita in modo diverso: “Diciamo che guardo oltre il calcio. Faccio il mio lavoro sul campo, poi torno a casa dai miei cari e li voglio sempre accanto. La vita è breve. Sono più forte di testa, lì è cambiato qualcosa. Prima mi arrabbiavo per stupidaggini, ora vivo meglio”.
L’attaccante dell’Atalanta, già a segno 8 volte in questo campionato, confessa di aver pensato anche di lasciare il calcio: “Ho smesso di guardare partite e calcio in tv, ho pensato solo alla mia famiglia per salvarmi e guarire. A un certo punto ho sperato anche solo di poter tornare a camminare come una persona normale, neanche fare il calciatore… poi ne sono uscito del tutto”.
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