Quello del Verona non è stato esattamente il miglior inizio di stagione possibile. La compagine scaligera infatti, dopo tre turni di campionato, è ancora ferma a quota zero in fondo alla classifica.
Il suo avvio in Serie A è stato scandito dalle sconfitte contro il Sassuolo (3-2 in casa all’esordio), l’Inter (3-1 interno) e per ultimo contro il Bologna nel posticipo della terza giornata (1-0 esterno).
Una serie negativa probabilmente inaspettata, visto quanto fatto dal Verona nelle ultime stagioni ma, come spiegato da Eusebio Di Francesco dopo il ko contro gli scaligeri ai microfoni di Sky, i risultati non rispecchiano quanto si è visto in campo. “E’ un peccato sentire che il Verona sia in difficoltà nonostante certe prestazioni. Il nostro vero demerito e non aver sfruttato tutte le situazioni favorevoli. La squadra c’è ed ha voglia di fare la partita su tutti i campi ed io, nonostante gli zero punti, non la vedo in difficoltà. Meriteremmo tutti di più”.
Proprio Eusebio Di Francesco, che ha esordito in stagione con una vittoria in Coppa Italia per 3-0 contro il Catanzaro, con la sconfitta del Dall’Ara ha visto prolungarsi una già lunga striscia negativa.
Non ha infatti vinto nessuna delle ultime diciannove partite in Serie A (l’ultimo successo risale a Cagliari-Sampdoria 2-0 del 7 novembre 2020) e ciò va aggiunto che, dopo l’esperienza alla guida della Roma, ha raccolto appena cinque successi in 29 gare (a fronte di 6 pareggi e 18 sconfitte).
Una serie di risultati deludenti che sono valsi due esoneri consecutivi (quelli decisi dalla Sampdoria nell’ottobre del 2019 e dal Cagliari nel febbraio del 2021) e per certi versi quasi inimmaginabile solo un paio di anni fa per un tecnico che, non va dimenticato, è riuscito a guidare nella stagione 2017/18 la Roma fino al terzo posto in campionato, oltre che in semifinale di Champions League.
Di Francesco in realtà non è nuovo ad inizi di stagione complicati. Anche con la Sampdoria partì con tre sconfitte consecutive in campionato, mentre nella scorsa stagione ha raccolto un solo punto con il Cagliari nelle prime tre uscite.
In questi due casi le annate si sono chiuse con esoneri, ma nella stagione 2013/14, nonostante una partenza ancora peggiore, le cose sono poi andate benissimo. Allora, con un Sassuolo appena trascinato ad una storica promozione in Serie A, raccolse quattro sconfitte consecutive nel primi quattro turni e appena due punti in sette gare. Esonerato a gennaio, venne poi richiamato a marzo e riuscì a condurre i neroverdi alla salvezza, prima di iniziare poi un ciclo che l’avrebbe portato ad essere considerato uno dei tecnici italiani più apprezzati di quelli della nuova generazione.
Ora una nuova falsa partenza, ma il tempo per rimettere le cose a posto c’è ancora ovviamente tutto.