Diego Armando Maradona è morto. La tragica notizia che scuote il mondo del calcio e dello sport è arrivata dall’Argentina nel pomeriggio di mercoledì, e ha immediatamente fatto il giro del mondo.
L’ex fuoriclasse del Napoli aveva da poco compiuto 60 anni: è stato fatale un arresto cardio-respiratorio, riporta l’edizione online del quotidiano argentino. L’ex Pibe de oro, per molti il più grande giocatore della storia del calcio, ha avuto il malore nella sua casa vicino a Buenos Aires, dove si era sistemato dopo l’intervento alla testa subito nelle scorse settimane.
Dieci giorni fa era stato infatti dimesso dall’ospedale per un’operazione di rimozione di un coagulo di sangue alla testa. Con Dieguito, riportano i giornali locali, c’era la figlia Giannina. L’intervento della ambulanze è stato immediato, ma i tentativi di rianimazione sono stati inutili: arrivato in ospedale, Maradona era già deceduto.
Sui social sono decine di migliaia i messaggi di cordoglio e disperazione per quello che è considerato uno dei più grandi di sempre. Dopo le giovanili e i primi anni da professionista all‘Argentinos Juniors, Diego si trasferì al Boca Juniors prima dello sbarco in Europa nel 1982, al Barcellona. Dal 1984 al 1991 è il protagonista della leggendaria epopea del Napoli con la conquista di due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Uefa: diventa l’idolo assoluto di intere generazioni di tifosi partenopei e appassionati di calcio. Con la selezione argentina vince il Mondiale nel 1986, entrando nel mito con gol memorabili o controversi, un po’ come è stata tutta la sua incredibile carriera.
Su Twitter la Federazione Argentina lo ha salutato così: “Hasta siempe, Diego. Sarai eterno in tutti i cuori del mondo del calcio”.
Il tweet del Napoli: “Per sempre. Ciao Diego”.
La leggenda del Brasile Pelé, che ha conteso con lui nel corso degli anni la palma del più forte di sempre, lo ha omaggiato così: “È triste perdere amici in questo modo. Sicuramente un giorno giocheremo a calcio insieme in cielo“.