Novak Djokovic continua ad accumulare e riscrivere record su record nel mondo del tennis, con l’ultimo registrato proprio con l’uscita della classifica ufficiale ATP di questa settimana che lo vede ancora al n°2 del mondo alle spalle del nostro Jannik Sinner, posizione che gli ha permesso di scavalcare lo storico rivale Rafael Nadal come giocatore con più settimane nelle prime due posizioni del ranking.
Intanto oggi è in programma un’affascinante esibizione/allenamento tra Juan Martin Del Potro e Nole, che dopo l’oro conquistato a Parigi vuole confermarsi campione agli US Open – sarebbe il primo titolo nel circuito maggiore del 2024 per lui – e interrompere il dominio slam stagionale di Sinner e Carlos Alcaraz.
- Djokovic ruba un altro record a Nadal
- Oggi l’esibizione con Del Potro agli US Open
- Dopo Parigi Nole ha ancora fame, forse anche più di prima
Djokovic ruba un altro record a Nadal
Non solo quello di settimane al n°1 del mondo – ben 428 -, ora Novak Djokovic può vantare anche il record di quelle totali trascorse nelle prime due posizioni del ranking, soffiato proprio al suo storico rivale Rafael Nadal. Questa settimana è infatti la 169esima di Nole al numero 2 ATP, il che significa che il 24 volte campione slam ha passato ben 597 settimane – che diventeranno almeno 599 essendo certo di non poter essere scavalcato prima della fine degli US Open – tra i primi due del ranking, una in più di quelle totali di Rafa, che ha occupato per ben più tempo la seconda casella del ranking (387 settimane) in confronto alla prima (209).
Oggi l’esibizione con Del Potro agli US Open
Intanto Djokovic è già arrivato a New York, dove oggi mercoledì 21 agosto alle 15:00 locali terrà un allenamento/esibizione con l’amico ed ex collega Juan Martin Del Potro per preparare gli US Open, sua ultima chance di conquistare un torneo dello slam dopo che i primi tre se li sono divisi i suoi nuovi giovani rivali Jannik Sinner (Australian Open) e Carlos Alcaraz (Roland Garros e Wimbledon).
Dopo Parigi Nole ha ancora fame, forse anche più di prima
Quello che vedremo a New York sarà probabilmente un Djokovic diverso rispetto a quello dei precedenti slam, dove il serbo era apparso a tratti una copia sbiadita di sé stesso. Questo perché se abbiamo imparato una cosa su Nole è che mai si sentirà appagato e che, anzi, il conquistare un nuovo record o importante trofeo, come fatto a Parigi con la vittoria dell’oro olimpico, potrebbe dargli nuova linfa vitale per provare a interrompere il dominio slam – e non solo nel circuito maggiore – di Sinner e Alcaraz, che ha battuto proprio in finale alle Olimpiadi.