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Sinner, come cambia la difesa della numero 1 del ranking dopo i 400 punti tolti: a ottobre Alcaraz è la vera minaccia

Dopo i 400 punti tolti per positività al Clostebol, i piani di Sinner si fanno più complicati: Zverev e soprattutto Alcaraz sono i rivali più temibili

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Dove non arrivano gli avversari ci pensano i… massaggi dei fisioterapisti a mettere i bastoni fra le ruote a Jannik Sinner. Che dopo il successo ottenuto a Cincinnati ha dovuto far fronte alla vicenda della positività riscontrata ad aprile a Indian Wells, al netto di una condotta in assoluta buona fede e senza alcuna responsabilità diretta, ma tale da essergli costata 400 punti. Per Jannik, nulla di così eclatante: si è visto privato anche dei 300mila euro del montepremi, ma tutto sommato la pena è stata decisamente clemente. Anche se così facendo finirà per cambiare un po’ di scenari e prospettive future, con la difesa della prima posizione del ranking che diventerà giocoforza un po’ più difficoltosa.

Fino al 2 ottobre, la vetta parlerà ancora italiano

L’orizzonte rimane abbastanza sereno: Sinner disputerà gli US Open, dove peraltro non ha tantissimi punti da difendere (appena 180: tutta colpa del ko. negli ottavi con Zverev), e potrà superare indenne senza troppe difficoltà tutto il mese di settembre, segnato anche dagli impegni di Davis Cup.

La prima occasione utile per poter assistere a un cambio della guardia al vertice del ranking cadrà il 2 ottobre: quel giorno si concluderà il torneo di ATP 500 di Pechino, vinto lo scorso anno proprio da Sinner, e nel caso Zverev dovesse conquistare il titolo (o farlo il giorno precedente a Tokyo, sempre ATP 500) potrebbe scavalcare Jannik in vetta alla classifica per una manciata di punti, ma a patto che precedentemente il tedesco abbia vinto gli US Open. Ad Alcaraz invece potrebbe bastare arrivare in finale a Tokyo o Pechino, previa vittoria a Flushing Meadows, per guadagnare quei 280 punti in più che potrebbero proiettarlo nuovamente al vertice del ranking ATP.

“Autunno caldo”: Alcaraz ha la chance di risalire forte

Lo spagnolo rimane il vero pericolo numero 1 per Sinner, che da qui a fine anno potrebbe dovergli cedere lo scettro in virtù dei tanti punti che si ritroverà a difendere nei tornei autunnali. Questo perché lo scorso anno Alcaraz dopo gli US Open non riuscì a trovare grande continuità: da fine settembre a novembre sono appena 680 i punti che dovrà difendere, contro i 2.180 di Jannik e i 2.300 di Djokovic (il serbo ha la quasi certezza che non tornerà numero 1 nel corso del 2024, a meno che i rivali più vicini non escano quasi sempre sistematicamente nei primi turni dei tornei). Zverev e Medvedev hanno un migliaio di punti a testa da difendere, e con una combinazione favorevole potrebbero anche interessarsi della faccenda.

Certo quei 400 punti sottratti per via della doppia positività a Clostebol potrebbero costare cari a Sinner: Alcaraz sulla carta è il rivale più pericoloso, e già nel mese di ottobre potrebbe sfruttare i pochissimi punti che ha da difendere sull’asse Pechino, Shanghai e Parigi-Bercy (pesano anche i 600 in meno conquistati alle Nitto ATP Finals della passata stagione). Già agli US Open, però, si potrà capire meglio che aria tira: è quello l’ultimo grande “gettone” a disposizione di Sinner per provare a mettere tra se e i rivali un cospicuo margine di punti. Poi sarà “l’autunno caldo” a decretare equilibri e scenari.

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