Dopo l’incidente di lunedì in cui è stato investito da un’auto nei pressi di Cosenza, la carriera di Domenico Pozzovivo sembrava esser giunta al capolinea. “Hanno messo fine alla mia carriera” aveva confidato alla moglie.
Ora, però, le condizioni del lucano sono migliorate e dal letto dell’ospedale ha detto: “Comincio a vedere un decorso positivo – riporta la Gazzetta dello Sport -, ma fino a poco fa era talmente tanto il dolore che non riuscivo neanche a parlare. Ora va meglio, l’unica preoccupazione è per il braccio sinistro perché ho perso molto osso. Non ho mai perso conoscenza e mi ricordo tutto per filo e per segno. Paura, invece, ne ho avuta tanta. Mi sono trovato di fronte, sulla mia corsia, la macchina. Il ragazzo che guidava non mi ha visto“.
“Non mi sono guardato le ferite perché avevo paura di vedere. Il ragazzo era scosso. Temeva per me e per lui stesso. Però l’ho guardato e gli ho detto: ‘Guarda cos’hai fatto! Mi hai rovinato. Mi hai troncato la carriera. Non so neanche come ho fatto e dove ho trovato la forza, perché mi si era bloccata persino la respirazione. Però il mio voleva essere un monito: ‘Ecco come sono conciato. Non è giusto’. Ma adesso penso già che la mia carriera non può finire così. Tornerò. Vedrete che ce la farò”.
“La gamba è messa molto meglio di quanto ci si potesse aspettare – ha detto la moglie Valentina -. A Domenico è stato applicato un chiodo endomidollare per tenere i monconi allineati. Tra 15-20 giorni ci hanno detto che potrà anche cominciare a caricare l’arto. Qui siamo in una situazione di estrema emergenza. In ospedale non hanno a disposizione una protesi idonea da potere applicare. In questa struttura non c’è nulla che si possa fare oltre. I medici più di così non possono fare”.
Pozzovivo verrà quindi portato a Lugano, in Svizzera: “Verrà prelevato da un’ambulanza e trasportato su un aereo attrezzato e questo sarà un altro importante passo avanti per la sua guarigione. Sia io che lui non vediamo l’ora di tornare a casa”.
L’incidente del 36enne evoca terribili ricordi a Marco Scarponi: “La storia si ripete, è una strage quotidiana. In Italia siamo indietro, molto indietro. Bisogna fare qualcosa subito. Quello della sicurezza stradale è un problema serio, urgente. Una vera e propria emergenza. Nelle scuole bisogna cominciare a insegnare ‘educazione stradale’. Poi ci vuole una presa di coscienza della politica. I nostri governanti devono scendere in campo, non possono più fare finta di nulla”.
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