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Dramma Watrin, il campione dei 400m ha una recidiva dopo l'intervento per un tumore ai testicoli: addio alle Olimpiadi di Parigi 2024

A soli 4 mesi dall’operazione, la notizia che ha cambiato ogni cosa e che ha indotto il quattrocentista a comunicare lo stop e la rinuncia definitiva ai Giochi in programma a Parigi la prossima estate

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Forse è stata la notizia più difficile della sua carriera di atleta. Julien Watrin ha 32 anni e due Olimpiadi alle spalle, è stato due volte oro mondiale e 5 volte campione europeo nella 4×400, ma quanto ha dovuto affermare e ribadire dopo settimane complicate è stato davvero irreale, per gravità e le difficoltà che ha dovuto ammettere. Il velocista belga non ci sarà a Parigi 2024.

Lo ha annunciato mercoledì, aggiungendo di essere affetto da cancro ai testicoli che dovrà contrastare con un ciclo di cure che metteranno in pausa la sua carriera, la sua vita.

Julien Watrin annuncia la recidiva

Il vicecampione europeo indoor dei 400 metri all’alba di un anno olimpico, è stato costretto ad anteporre la sua salute ai Giochi di Parigi, dopo le partecipazioni a Rio e a Tokyo, e agli obiettivi di sperava di poter perseguire e ottenere superata l’operazione. Invece si trova ora a fronteggiare questa nuova, terribile priorità che ha sovvertito l’ordine delle cose e il sogno di tornare a gareggiare alle Olimpiadi.

“Mi è stato recentemente diagnosticato un cancro ai testicoli. È una recidiva dato che ero già stato operato a settembre anche se in pochi lo sapevano. Ho sentito qualcosa di strano. E così a fine stagione ho fatto gli esami. Molto presto il cancro è stato accertato. Tre giorni dopo, ero in sala operatoria. Pensavo che la mia stagione 2024 fosse finita. Ma ero piuttosto preoccupato per la mia vita in quel momento là”, dice Julien Watrin, con i lineamenti tirati, la voce a volte un po’ tremante al sito belga RTBF.

Lo choc dopo l’operazione

Sensazioni percepite attraverso i video che sui media, come RTBF, compaiono e riassumono istanti che sono fissati, evidenti e che riferiscono delle difficoltà di questo atleta dopo lo choc devastante della diagnosi. L’intervento deciso senza neanche quasi avere tempo per maturare riflessioni, gli esami e purtroppo anche la situazione che gli si è presentata.

Watrin ha deciso di condividere, comunicare, dare la sua storia anche agli altri per quanto possa suscitare reazioni disparate e diverse. La sua volontà di rimettersi in pista era nota, erano gli allenamenti, le tabelle, gli impegni a sostenerlo. Questa recidiva ha cancellato ogni programma, come spiega con le parole giuste:

“Ho saputo poi che l’operazione poteva bastare. C’era, secondo le statistiche mediche, un rischio di recidiva del 15% dopo 4 mesi. Non era consigliabile fare la chemio. Per la mia tranquillità e quella del team, abbiamo deciso di mantenerlo all’interno della direzione tecnica, famiglia e amici più cari . In quel momento ero considerato “sano”. Quindi ci siamo allenati approfonditamente dopo aver gestito la mia riconvalida. Non si è visto da quando ho ripreso ad allenarmi come previsto. Siamo andati a tutto gas verso le Olimpiadi, dicendoci che ogni tre mesi avremmo avuto il piccolo stress del test. Il primo test di dicembre è andato bene. Mi hanno richiamato per un altro controllo. Ed è stato allora che abbiamo notato che c’era un recupero dei linfonodi. Ciò significa che devo iniziare la chemioterapia domani (leggi giovedì). E sto via per nove settimane. È impossibile pensare alle Olimpiadi perché non posso aspettare”.

Fonte: ANSA

La staffetta belga 4x400m agli Europei

Olimpiadi negate a causa del cancro

Il sogno di poter gareggiare per Watrin è e rimarrà tale, perché non vi sono i presupposti a livello medico che permettano anche solo di sperare in una realtà diversa, per via del ciclo di chemio a cui dovrà sottoporsi e quel che ne potrebbe derivare.

Watrin è un velocista purosangue, punto di forza della 4×400, la staffetta in cui si è preso in carriera le migliori soddisfazioni: 1 oro mondiale indoor e due bronzi oltre ad altri cinque ori agli Europei, compresi gli indoor. Dopo una laurea in ingegneria industriale, si è dedicato ad altri studi: sociologia, antropologia e filosofia. Spera che questo possa essere un punto di forza.

“Ho la fortuna di non praticare solo l’atletica. Mi diverto molto anche in altri campi come la musica, la lettura, la filosofia, le scienze. Spero di essere nello stesso stato d’animo quando il mio corpo sarà alterato (dalle cure)”, ha aggiunto Julien.

Finalista ai campionati mondiali junior dei 100 metri, Watrin ha trovato nella specialità dei 400m la sua miglior espressione atletica e sportiva. Dal 2014 è parte importante dei Tornados belgi con i quali ha vinto un titolo di campione del mondo indoor, due bronzi mondiali e cinque volte oro europeo, come accennavamo. Quel che resta di questo gruppo è prezioso, coeso e importante. Pronto a sostenerlo, anche stavolta.

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