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È morta Lea Pericoli, la signora del tennis italiano: battè il record di Pietrangeli e sconfisse due tumori

Campionessa e icona di stile, in seguito giornalista, commentatrice e persino attrice: aveva 89 anni. Lo choc di Nicola: "Ho perso una sorella, non riuscirò ad andare al funerale".

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Il mondo del tennis, non soltanto italiano, è in lutto: si è spenta Lea Pericoli, campionessa e icona di stile, in seguito giornalista, commentatrice, attrice, conduttrice tv e tanto altro. Un volto noto e familiare al grande pubblico sportivo e televisivo, una presenza sembre garbata e rassicurante. Una grande donna, capace di legare il suo nome a un record storico del tennis tricolore (battendo l’amico Nicola Pietrangeli) e di sconfiggere un tumore nel 1972, quando aveva 37 anni.

Morte Lea Pericoli: la nota della FederTennis

A dare notizia della scomparsa di Lea Pericoli è stata la Federtennis con un comunicato sul suo sito ufficiale: “È morta a 89 anni Lea Pericoli, la signora del tennis italiano. Signora in campo, regina in campo e maestra di eleganza, è stata una delle prime donne a raccontare il tennis su giornali e in tv dopo averlo giocato ai massimi livelli”. In tanti, infatti, sono letteralmente “cresciuti” coi commenti televisivi di Lea, che sapeva raccontare il tennis come poche, dando importanza all’aspetto tecnico come a quello umano.

Lea Pericoli: 27 titoli in carriera e quel record

Nel corso degli anni Pericoli, che era nata a Milano il 22 marzo 1935 ma si era trasferita ben presto in Etiopia al seguito di papà Filippo e mamma Jole, ha collezionato 27 titoli nazionali in singolare, doppio e doppio misto, facendo meglio di Nicola Pietrangeli, che s’è fermato (si fa per dire) a 22. È stata numero 1 d’Italia per 14 anni tra il 1959 e il 1976, trionfando nel singolare a Crans Montana, Istanbul nel 1958, Bastad, Lesa, Santa Fè, Palermo, Genova, Cairo e Roma Canottieri. Nel doppio ha vinto tre volte a Montecarlo, una a Bastad e due a Gstaad.

Le mutandine di pizzo e lo scandalo a Wimbledon

Una volta, da giovanissima, durante gli Internazionali d’Italia, fecero scalpore le sue mutandine di pizzo che si intravedevano durante gli incontri. “Io cominciai a farmele fare da subito, le mutandine col pizzo: mi piaceva indossare cose carine”, ha raccontato Lea. Per una foto col campione Fausto Gardini, che le consegnò un dentifricio – pubblicità vietata, all’epoca – rischiò una squalifica. E a Wimbledon un’altra foto malandrina sempre con quelle mutandine provocò un vero e proprio scandalo. Il padre per un po’ le vietò persino di giocare. Altri tempi.

La “Divina” e i due tumori sconfitti nel 1972 e nel 2012

Per la sua eleganza in campo e fuori si guadagnò un soprannome iconico, attribuitole dal grande giornalista Gianni Clerici: “la Divina”. Ma anche una lottatrice indomabile. Nel 1972, infatti, scoprì di essere affetta da un tumore maligno, un carcinoma all’utero: fu operata l’anno seguente, diventando testimonial della lotta contro i tumori. La prima donna in quel ruolo. Nel 2012 le è stato diagnosticato un cancro al seno: ha battuto pure quello.

Lea Pericoli: il marito, i figli mai avuti e il giornalismo

Nel 1964, quando era una delle icone sexy più prorompenti del panorama italiano e internazionale, convolò a nozze col designer Tito Fontana. I due non hanno mai avuto figli. Dopo aver smesso con l’attività agonistica, Lea Pericoli è diventata giornalista: Indro Montanelli la chiamò a Il Giornale nel 1976. In seguito è stata la prima commentatrice al femminile di un incontro di tennis in tv (a TeleMontecarlo) e ha persino condotto dei programmi nelle vesti di conduttrice, con notevoli riscontri positivi.

Morte Pericoli, il dolore di Pietrangeli: “Morta una sorella”

Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta sono stati i due campioni, due miti del tennis italiano con cui Lea ha legato di più. Proprio Pietrangeli, sconvolto, ha commentato per primo la notizia della sua scomparsa all’Ansa: “Lei per me è stata una sorella e una compagna di vita. Non bastano le parole per descrivere cosa provo. L’ultima volta ci siamo visti lo scorso anno alle Finals a Torino. Poi Lea si era un po’ chiusa in se stessa. Soffro perché non potrò neanche andare al funerale. Sarò criticato ma spero che la gente capisca”.

Il cordoglio di Bertolucci: “Papà la faceva giocare di nascosto”

C’è poi chi, come Paolo Bertolucci, Lea Pericoli la conosceva da sempre: “Ero un bambino in fasce. Mio padre (Gino, ndr) la faceva giocare di nascosto con i clienti per darle una mano (nel circolo di tennis di famiglia in Versilia, ndr). È stata una grandissima perché ha creato un modo unico di stare in campo. Una donna elegante e simpatica, una grande campionessa. Le auguro buon viaggio, che ritrovi il maestro Gino e che insieme tornino a parlare di tennis”.

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