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Morto Tavecchio, l'ex presidente Figc che si dimise dopo flop mondiale

Carlo Tavecchio si è spento nel corso della notte a 79 anni. Era stato presidente della Figc dal 2014 al 2017, rassegnando le dimissioni subito dopo lo spareggio perso con la Svezia e la mancata qualificazione al mondiale.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Il mondo del calcio piange Carlo Tavecchio. L’ex presidente della Federcalcio si è spento nel corso della notte. Aveva 79 anni, gran parte dei quali passati da dirigente calcistico, la sua grande passione. Aveva guidato la Figc dal 2014 al 2017 e il 9 gennaio 2021 era ridiventato presidente della LND Lombardia, carica ricoperta fino al 1999. Ha scritto anche un libro per spiegare il pallone ai più piccoli, dedicato alla nipotina Giorgia: “Ti racconto… il calcio”. I funerali si svolgeranno lunedì 30 a Ponte Lambro.

Il ragionier Tavecchio, ex sindaco di Ponte Lambro

Proprio a Ponte Lambro, nell’alta provincia di Como, Tavecchio era nato il 13 luglio 1943. Diplomato in ragioneria, dirigente bancario, è stato eletto sindaco della sua cittadina sotto le insegne della Dc nel 1976, conservando la carica per quattro mandati. Nel 1974 ha fondato la Polisportiva di Ponte Labro, quindi è stato presidente della Pontelambrese, formazione dilettantistica locale. Nel 1987 è diventato consigliere della Lega Nazionale Dilettanti lombarda, di cui poi è diventato prima vice presidente e poi, nel 1996, presidente.

La carriera da dirigente calcistico tra la LND e la Figc

Nel 1999, dopo le dimissioni di Elio Giulivi, è salito al timone della LND nazionale e otto anni dopo è diventato vice presidente della Figc, assumendo le funzioni di vice presidente vicario nel 2009. Dopo le dimissioni di Giancarlo Abete in seguito all’eliminazione della nazionale al primo turno dei Mondiali brasiliani del 2014, si è candidato alla presidenza della Federcalcio, riuscendo a superare Demetrio Albertini col 60% dei consensi.

Tavecchio presidente federale: quella frase su Opti Poba

Proprio nel corso di quella campagna elettorale, Tavecchio si rese protagonista di una frase infelice: “Le questioni di accoglienza sono una cosa, quelle del gioco un’altra. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che ‘Opti Poba’ è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così”. Per quella gaffe, archiviata come tale dalla Procura Figc, Tavecchio sarebbe stato sospeso per sei mesi da Uefa e Fifa.

Il flop mondiale e le dimissioni: via dopo ko con Svezia

La sua prima mossa da presidente? Ingaggiare Antonio Conte, fresco di divorzio dalla Juventus, come Ct della nazionale. Poi, nel 2016, avrebbe scelto Gian Piero Ventura. A marzo 2017 Tavecchio è stato riconfermato di stretta misura al timone della Figc, superando col 54% dei consensi l’attuale ministro dello Sport Andrea Abodi. Una rielezione durata pochi mesi. A novembre, subito dopo lo spareggio perso con la Svezia e la conseguente esclusione dal Mondiale, infatti, Tavecchio si è dimesso, lasciando il posto a Gabriele Gravina che cinque anni più tardi, dopo il nuovo flop nelle qualificazioni, non ha ritenuto di dover fare altrettanto.

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