Il giornalismo tutto e quello sportivo in particolare è in lutto. A 74 anni è venuto a mancare il popolare opinionista e penna, Mario Sconcerti.
- È morto Mario Sconcerti
- Sconcerti e i dubbi sulla malattia
- Sconcerti, una vita nello sport
- Sconcerti, una carriera poliedrica
È morto Mario Sconcerti
Nato a Firenze il 24 ottobre del 1948, come riportato dal La Gazzetta dello Sport, di cui è stato anche vicedirettore, Mario Sconcerti, che negli anni ha collaborato con le maggiori testate del nostro paese, si è spento in ospedale dove era ricoverato da qualche giorno per controlli di routine che mai avrebbero fatto presagire . Oggi, l’improvviso e fatale peggioramento delle sue condizioni di salute che non gli ha lasciato scampo. Attuale e storico editorialista de Il Corriere della Sera, nel suo ultimo articolo per il quotidiano milanese, Sconcerti aveva dedicato poche righe per presentare la super sfida degli ottavi di finale del Mondiale in Qatar tra Francia e Inghilterra.
Sconcerti e i dubbi sulla malattia
Al momento, le cause della morte di Sconcerti restano ignote. Nel corso delle ultime apparizioni televisive, in molti avevano notato dei tremori, così sul web si era vociferato della possibilità che il noto giornalista avesse il morbo di Parkinson. Voci e indiscrezioni che, finora, non hanno mai trovato riscontri o conferme ufficiali. Come riportato da Il Corriere della Sera, appena ieri Sconcerti aveva rassicurato molti amici che entro Natale avrebbe fatto rientro a casa. Dai parenti, invece, solo il racconto del malore improvviso, con i vani tentativi dei medici di rianimazione.
Sconcerti, una vita nello sport
Tra le firme più in vista e storiche del giornalista sportivo italiano, Mario Sconcerti è nato e cresciuto con lo sport nel sangue. Papà Adriano era un noto procurato di pugilato. Gli esordi nel giornalismo che conta come redattore al Corriere dello Sport, passano da Firenze, a Milano e poi a Roma, in sede trattando principalmente di ciclismo. Nel ’78, il passaggio a La Repubblica e dopo un decennio, il passaggio alla Rosea, da vicedirettore. Ancora un passaggio a La Repubblica e poi, nel ’92, la direzione del Secolo XIX. Tra il ’95 e il 2000 è direttore del Corriere dello Sport e prima firma della reazione sportiva del CorSera.
Sconcerti, una carriera poliedrica
Nella sua carriera, numerose pubblicazioni di sport, ma anche romanzi e thriller. Oltre alla carta stampata, il pubblico ha imparato a conoscerlo e apprezzarlo anche sul piccolo schermo per i suoi interventi, spesso anche taglienti e in grado di dividere, negli studi di Stream, Sky, in Rai e a Mediaset. Una vita completamente immersa nello sport e nell’informazione sportiva, con interventi praticamente giornalieri tra radio, portali internet, senza disdegnare le emittenti locali. Fino al ricovero non ha fatto mancare il suo commento sui Mondiali.