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Ecco Pjaca: il primo sigillo per rinascere con il Torino

L'attaccante croato ha risolto il match sul campo del Sassuolo: dopo stagioni complicate, può trovare continuità sotto la guida tecnica di Ivan Juric.

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Ecco Pjaca: il primo sigillo per rinascere con il Torino Fonte: Getty Images

“La maglia stasera non l’ho scambiata, è quella del mio primo goal al Toro, me la tengo”.

Questo il commento a caldo di Marko Pjaca, autore del colpo risolutore che ha permesso al Torino di cogliere la prima vittoria esterna del suo campionato imponendosi di misura sul campo del Sassuolo.

Per l’attaccante croato si tratta del primo goal ufficiale con la maglia del Torino, e pensare che Juric gli aveva inizialmente preferito l’altro nuovo acquisto Brekalo, poi sostituito al 77′ proprio dall’ex Juve che ha impiegato appena sei giri d’orologio per griffare il suo primo centro in casacca granata.

Una rete dal peso specifico non indifferente che consente ai piemontesi di bissare il rotondo successo contro la Salernitana e di salire a quota 6 punti in classifica. I primi effetti della cura Juric iniziano a manifestarsi e chi potrebbe trarne giovamento è proprio il centravanti nativo di Zagabria che, da quando è arrivato in Italia, ha sempre faticato più del dovuto nel tentativo di trovare la sua dimensione congeniale.

Il punto di contatto con il calcio nostrano si manifesta nell’estate del 2016. Dopo aver brillato con la maglia della nazionale croata sul palcoscenico di Euro 2016, arriva la Juventus in versione pigliatutto che, dopo gli acquisti di Higuain, Pjanic, Benatia, Dani Alves e Cuadrado, non ci pensa due volte e stacca un assegno da oltre venti milioni di euro che finisce dritto dritto nelle casse della Dinamo Zagabria.

Arrivato all’ombra della Mole, Pjaca sembra avere tutte le carte in regola per poter emergere. Il suo processo d’inserimento all’interno delle gerarchie bianconere sembra procedere senza grossi intoppi e il 22 febbraio 2017 arriva il suo primo centro ufficiale negli ottavi di finale di Champions League contro il Porto: un destro all’angolino che spiana la strada ai bianconeri, capaci quell’anno di spingersi fino alla finale di Cardiff.

C’è però un’altra data destinata a fare da spartiacque sulla carriera del classe 1995: è il 28 marzo e durante una partita della sua nazionale, Pjaca si infortuna gravemente contro l’Estonia. La diagnosi è tremenda: rottura del legamento crociato e otto mesi di stop.

Da quel momento, la maglia della Juventus non la vestirà più. Arrivano, in serie, prima un prestito allo Schalke 04 e successivamente alla Fiorentina  dove subirà una seconda rottura del crociato. Una volta ristabilitosi passerà all’ Anderlecht  dove vi rimarrà solamente sei mesi a precedere il ritorno in Italia con la maglia del Genoa. Con il Grifone segnerà 3 goal in 35 partite senza, tuttavia, essere riscattato.

In estate, il suo approdo a Torino ma questa volta su sponda granata. L’ultimo treno buono per far germogliare un talento mai in discussione? Lui, intanto, la maglia del Toro se la tiene stretta.

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