Dopo quattro mesi dall’uscita ufficiale, continuano i problemi per il videogioco di casa Konami. Dopo le ultime notizie, sembrerebbe a rischio l’intera stagione competitiva.
La debacle del nuovo PES
Vi avevamo già parlato dei problemi relativi all’uscita del nuovo videogioco eFootball, il vecchio PES, in chiave free to play. KONAMI infatti, aveva deciso da quest’anno di adottare un modello completamente diverso, per provare a contrastare il dominio di FIFA. Tra moltissimi bug iniziali, e problemi di svariato genere, l’esperimento è risultato miseramente fallito, tanto che eFootball si è guadagnato il “premio” di peggior gioco per recensioni su STEAM.
Stagione competitiva a rischio?
Moltissimi giocatori professionisti, hanno espresso le loro preoccupazioni per la mancanza di aggiornamenti da parte di KONAMI sull’inizio della stagione competitiva. Così come per la eSerieA, le stagioni competitive cominciano quasi sempre nel periodo di Dicembre/Gennaio. Siamo oramai nel secondo mese del nuovo anno, ma non ci sono ancora notizie in merito.
“È come aprire una porta senza sapere cosa ci sia dietro”, ha spiegato il giocatore greco Lazaros “Laza” Semertzidis. “Sì assolutamente, abbiamo un gioco da giocare. Ci danno contenuti e ricompense. Ma, in termini di tornei pro o competitivi, non sappiamo cosa fare. Dovremmo continuare ad allenarci, oppure no?”. “Ho parlato con altri pro player e stanno dicendo tutti la stessa cosa”, ha aggiunto Yos “Indominator” Sonneveld dell’Arsenal. “Konami non ha esposto davvero il piano ai club, per quanto riguarda gli esport. Le competizioni solitamente iniziano a dicembre e, adesso, dobbiamo aspettare fino alla primavera e non sappiamo neppure che versione dobbiamo giocare”.
Giocatori bloccati dai contratti
Ad aggravare la situazione c’è il blocco forzato, per vincoli contrattuali, di moltissimi pro player con partnership esclusive eFootball. Questi infatti, non possono partecipare a nessun’altra competizione di videogiochi diversi da quello KONAMI. I dubbi sono anche per il formato. Il Monaco ad esempio, ha liberato due giocatori tenendone solo uno. La comunicazione tra la casa produttrice del gioco ed il suo pubblico attualmente è inesistente, e questo non fa altro che alimentare la tensione di tutti i giocatori e club coinvolti.
Articolo a cura di:
Francesco Basile