Forse, come spesso le è accaduto nella sua carriera televisiva, ha dovuto dimostrare di più e arrivare a un punto di preparazione più che perfetto per convincer anche gli scettici che dietro a quella decisione di inserirsi nel circuito vi fosse altro. Così Elisabetta Canalis ha vinto il suo primo incontro ufficiale sul ring alla Night of Kick and Punch 12 – Black Tie Edition.
- L'evento del debutto Canalis
- Il ruolo di Angelo Valente
- Il ruolo della kickboxing nel cambio di Elisabetta Canalis
L’evento del debutto Canalis
Un evento glamour, ma anche serissimo con Federica Fontana e Valerio Lamanna, la voce degli sport da combattimento in Italia, a introdurre la sfida tra Elisabetta Canalis e Rachele Muratori sulla distanza delle 3 riprese da un minuto e mezzo ciascuna con le regole dello stile low kick.
Tradotto: pugni dalla cintola in su, calci a tutto il corpo, dominando l’avversaria con pugni e spettacolari calci al volto che Rachele Muratori incassato da parte dell’avversaria, nuova sul ring.
“Elisabetta ha dimostrato di saper fare la kickboxing sferrando calci alla mascella, calci girati, calci ad ascia che solo in pochi sono in grado di eseguire con quella scioltezza – spiega il suo allenatore Angelo Valente – e che non si vedono spesso durante un combattimento professionistico”.
La Canalis pratica kickboxing da molti anni e quando si trova in Italia (la sua vita si svolge tra Milano e Los Angeles) si allena con Angelo Valente, appunto, che prima di diventare un tecnico molto stimato nell’ambiente di questa disciplina è stato campione del mondo.
Il ruolo di Angelo Valente
Ora, dopo essere stata madrina di tre edizioni della ‘Night of Kick and Punch’, la Canalis ha rotto gli indugi e ha preparato il suo debutto senza filtri, senza indugi con un allenatore di altissimo livello che l’ha condotta a gareggiare da professionista.
L’esordiente ha impattato sul match concentratissima, senza incertezze e la stessa Canalis lo ha ammesso nelle parole pronunciate sul ring dopo la vittoria alla presenza del marito, il dottor Brian Perri e la figlia. A chi le domanda come è riuscita a portare un risultato così, ha spiegato:
“Perché avevo fame. Quando ho fame sono sanguigna”. Poi ammette: “Sono tornata al cento per cento, è stato davvero divertente”. E a vederla scendere dal ring con quel sorriso, c’è da pensare che voglia tornarci presto, per combattere ancora un’altra volta.
Il ruolo della kickboxing nel cambio di Elisabetta Canalis
Nell’esistenza della showgirl e conduttrice, questo sport ha significato misurarsi con i propri limiti, conoscenza:
“Kickboxing per me significa equilibrio, stabilità – aveva detto Elisabetta in una intervista a Ok, Salute!- e anche tanto sudore. Mi alleno costantemente da tempo e amo questa disciplina perché richiede, oltre allo sforzo fisico, tanta concentrazione su se stessi e anche sull’avversario. Perseverare nel lavoro combinato su corpo e mente, che può essere un’alleata ma anche un’avversaria nella vita e sul ring, mi ha permesso negli anni di migliorare la mia stabilità interiore”.