Sono ore di indubbia e innegabile concitazione, per quel che verrà dopo l’arrivo a Milano di Christian Eriksen a più di un mese di distanza dal drammatico attacco cardiaco avvenuto durante la partita tra la sua Danimarca e la Finlandia, nel pieno di Euro 2020. L’impianto di un defibrillatore ha consentito al campione dell’Inter di progressivamente superare la fase acuta e di guardare oltre, recuperare le forze fisiche, affrontare nuovi accertamenti e un nuovo presente.
Eriksen a Milano: le ultime
Anche nella consapevolezza che con l’Inter le cose potrebbero cambiare. Secondo Sky Sport, il campione è atterrato a Milano e si dovrà sottoporre a nuove indagini e incontrerà , nel corso di questi, i compagni di squadra e naturalmente i dirigenti nerazzurri.
Gli esami in programma avranno la loro rilevanza anche per la società Inter, che dovrà valutare il prossimo futuro e capire che cosa potrebbe prospettarsi per via della presenza di un defibrillatore. Se Eriksen tornerà o meno a giocare, e se lo farà o meno ancora in Serie A, diventa un passaggio significativo anche nei termini economici: una questione antipatica, ma correlata a questa storia che ha avuto fortunatamente un epilogo positivo. Intanto, nel primo pomeriggio Christian ha già avuto modo di parlare con l’ad, Beppe Marotta.
L’Inter e Eriksen: gli scenari
A ciò va aggiunto che la Fifa garantisce una copertura sullo stipendio fino a 7,5 milioni di euro lordi, per un’inattività che duri al massimo 365 giorni. Da ricordare, poi, come la società nerazzurra abbia stipulato una polizia assicurativa sul valore del cartellino del giocatore: Eriksen pesa sul bilancio circa 18 milioni di euro, l’assicurazione in mano al club secondo quanto riferisce la Gazzetta dello Sport copre quella cifra quasi per intero.
Ma è una misura limite, che entrerebbe in scena di fronte nell’eventualità Eriksen smetta di giocare, una ipotesi al momento remota considerando che all’estero l’attività agonista non è incompatibile con l’impianto del defibrillatore.
VIRGILIO SPORT