Sul campo di Tel Aviv, contro una squadra la cui storia si intreccia con la propria, l’Olimpia affronta l’ultima trasferta stagionale all’estero. L’EuroLeague ne riserva ancora un’altra, il 13 aprile, ma sarà in Italia, a Bologna.
Si tratta dell’ultimo impegno all’interno di un doppio turno. È la seconda volta quest’anno che Milano lo affronta interamente in trasferta. Aveva vinto sia a Monaco che a Belgrado a ottobre nella lunga trasferta dalla quale era rientrata senza Shavon Shields. Questa volta Shields è disponibile al termine di una stagione in cui ha potuto giocare, e spesso con limitazione, appena sette partite. L’Olimpia è reduce dalla prestazione insufficiente di Istanbul, gioca a Tel Aviv la quarta gara in sette giorni esatti, l’ultima delle 12 consumate in marzo. Al tempo stesso, ha vinto otto delle ultime dieci partite. Il livello di difficoltà non scende per nulla nel trasferimento in Israele, avvenuto nel pomeriggio: il Maccabi ha anch’esso vinto otto delle ultime dieci, è a caccia della posizione più alta possibile nella griglia dei playoff e in casa ha il miglior bilancio di tutta l’EuroLeague.
A presentare il match Ettore Messina: “Il Maccabi è stato finora la miglior squadra di EuroLeague sul proprio campo, è in grande fiducia, ha vinto otto delle ultime dieci partite, ha una squadra atletica, con guardie dotate di grande talento offensivo ed esperienza, lunghi pericolosi dentro l’area ma anche in grado di aprire il campo, come Colson e Martin. Noi veniamo da una prestazione insufficiente a Istanbul, dopo un periodo molto buono, per cui l’obiettivo, nonostante tutte le difficoltà tipiche di ogni gara che si gioca a Tel Aviv, è quello di tornare a esprimerci ad un buon livello e mostrare spirito competitivo”