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Eurolega, adesso Milano ha messo il turbo e i play-off nel mirino. E nel 2025 sa solo vincere

La 36enne ala azzurra, svincolata, non pensa alla serie A con Olimpia o Sassari ma vuol restare negli States dopo l'ultima esperienza a Milwaukee

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Il momento è adesso, la campanella per l’Olimpia è suonata e tutti si sono messi composti al proprio posto. Con Ettore Messina che non ha dovuto nemmeno fare troppa fatica per spiegare la lezione. Evidentemente certe “ripassate” subite in avvio di stagione a qualcosa debbono essere servite, se è vero che Milano è diventata la squadra più “calda” dell’Eurolega. E non è tanto il 100-68 rifilato all’Alba Berlino a decretarlo: il vento è cambiato da un pezzo, e sul treno play-off ormai c’è un posto che pare destinato ad essere occupato dall’EA7 Exchange.

La metamorfosi dell’EA7, più forte delle assenze

Per carità, con ancora 13 gare da disputare tutto è possibile, anche mandare all’aria ogni progetto di risalita. Ma Milano oggi è una squadra quadrata e compatta, che non a caso ha fatto dell’Alba un sol boccone. Quell’Alba che a fine ottobre mandò fuori di testa la dirigenza meneghina, al punto quasi da sostenere di mandare via Messina dopo una delle tante nottate storte del cammino continentale (sconfitta assurda nel finale di partita contro una squadra in piena e totale emergenza).

A distanza di poco più di due mesi, tutto è cambiato: l’Olimpia adesso è una squadra che sa quello che vuole e, cosa ancora più importante, sa come ottenerlo. Un gruppo che ha preso appunti e non ha dimenticato da dove è venuto, capace di andare anche oltre assenze importanti come quelle di Causeur, Dimitrijevic, Diop e Nebo (quest’ultimo ne avrà ancora per parecchio: poteva diventare un fattore, in qualche modo lo diventerà ma dalla parte “sbagliata” della storia). Non sarebbe mai potuto accadere a inizio torneo, adesso però è quasi la regola e nessuno sembra farci troppo caso. Insomma, Milano è un collettivo che ha infinite risorse e piloti che possono alternarsi senza problemi alla guida.

Mirotic e Shields, Messina ha ritrovato i suoi pretoriani

Ieri sera è toccato a Nikola Mirotic fare la parte del leone, con 21 punti (4/7 dall’arco) e una leadership che non ammette repliche. Ma è stato il ritorno in pianta stabile di Shavon Shields a segnare il punto di svolta della stagione dell’EA7: il danese è da sempre il termometro di casa Olimpia e quando è mancato la sua assenza s’è fatta sentire.

Chiaro poi che da gente come LeDay e Brooks c’è sempre da poter attingere a piene mani: anche da loro, una volta messi a posto certi meccanismi, Messina ha raccolto tantissimo. Contro l’Alba, oltre a vendicare la sconfitta bruciante dell’andata (e una W in più in classifica avrebbe fatto tanto comodo, ripensando anche alla clamorosa sconfitta interna con lo Zalgiris, quando Milano era avanti di 27 punti a 15’ dalla fine…), l’Olimpia ha ribadito di attraversare un momento di forma importante: il 31-10 del terzo quarto è servito per stroncare ogni velleità avversaria, ma è soprattutto la prospettiva di ospitare giovedì sera il Partizan a rendere particolarmente importante questa settimana.

Nel 2025 nessuno viaggia forte come l’Olimpia

Perché dovesse arrivare un’altra vittoria, allora davvero Milano si ritroverebbe con tutti e due i piedi in zona play-off. Qualcosa di impensabile fino a una manciata di settimane fa: da quel 26 ottobre, giorno della caduta (inopinata) a Berlino, l’EA7 ha vinto 9 delle 12 partite disputate. E le tre sconfitte raccontano di due partite perse di un solo punto (contro Olympiakos e Bayern), mentre a OAKA contro il Panathinaikos è stata davvero l’unica serata storta della serie.

Nessuno viaggia a una media tanto alta da due mesi e mezzo a questa parte: battere il Partizan, già sconfitto nella gara d’andata giocata a Belgrado, lancerebbe definitivamente in orbita le legittime aspirazioni di Mirotic e compagni. Che intanto però hanno perso per infortunio anche Flaccadori, con le rotazioni che risulteranno oltremodo accorciate. È questo ciò che più preoccupa Messina: “Quando hai molti giocatori fuori, chi sta bene è contento perché sa che avrà più minuti a disposizione. Ma si espone comunque a potenziali infortuni, e questo alla lunga diventa un problema serio”. Anche se per quanto visto nel recente passato ad avere problemi sono soprattutto le difese avversarie. Nel 2025 Milano ha vinto 5 gare su 5 tra LBA ed Eurolega: per la sesta, citofonare Partizan.

Stasera intanto gioca anche la Virtus, di scena a Kaunas contro lo Zalgiris di Trinchieri.

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