Sofferta, agognata, per nulla scontata. Ma alla fine Milano un modo per sbloccarsi anche in campo continentale lo trova: batte in rimonta la matricola Paris nel giorno dell’esordio al Forum, che per 38’ vede le streghe prima di ammirare la luce, che si materializza proprio nei 2’ finali.
Quelli in cui l’Olimpia mette definitivamente la freccia e trova il modo per risalire la corrente, dopo aver inseguito praticamente per tutta la partita la formazione francese. E sapere che l’uomo della provvidenza risponda al nome di Shavon Shields è forse la migliore delle notizie per Ettore Messina.
- Shields double face: primo tempo horror, poi è uno show
- I nuovi fanno fatica, ma Messina tira dritto
Shields double face: primo tempo horror, poi è uno show
La serata di Shields, alla 100esima presenza con la maglia dell’Olimpia in campo continentale, non è stata poi tanto impeccabile: all’intervallo aveva sul taccuino la miseria di un paio di punti segnati dalla lunetta. Poi però di colpo la sua partita ha cambiato direzione, diventando più simile a un monologo col quale ha infierito nel cuore della difesa transalpina. Alla fine Shields ha chiuso con 21 punti, 6 rimbalzi e 5 assist, e a ben vedere è questo il motivo per il quale l’Olimpia ha evitato il secondo ko. stagionale in campo continentale.
Senza Nebo, Bolmaro e Flaccadori, in difesa la formazione di Ettore Messina qualcosa ha concesso, ritrovandosi solo nel finale dopo essere finita nuovamente a -8 quando sul cronometro restavano 5’ di partita.
Situazione potenzialmente esplosiva alla quale ha posto rimedio prima Shields, poi Pippo Ricci con il canestro della parità a quota 73 e infine LeDay, sempre bello carico quando c’è da far tremare la retina, consegnando poi la scena nuovamente al 31 che con l’ultimo canestro di serata manda Milano oltre il possesso pieno di vantaggio (e 22 secondi sul cronometro). Il 79-74 finale è prezioso, ma non maschera tutti i punti interrogativi che continuano ad aleggiare nel cielo sopra Milano.
I nuovi fanno fatica, ma Messina tira dritto
Perché Messina sa perfettamente che i meccanismi ancora vanno oliati. “Però è sempre meglio mettere a posto le cose dopo una vittoria, che non dopo una sconfitta”, commenta a fine gara.
L’Olimpia però rimane un cantiere a cielo aperto: detto delle assenze, i nuovi hanno continuato a fare fatica, con McCormack completamente fuori dalla partita (gravato da un paio di falli contro fischiati in avvio), Dimitrijevic che s’è acceso a sprazzi (fondamentale però una tripla nel quarto periodo, utile per evitare l’ennesimo tentativo di fuga degli ospiti), Causeur in netta difficoltà, anche se nel finale con la sua fisicità ha fatto comunque cose importanti (6 tiri liberi conquistati nella fase più calda).
Alla fine però il segnale arrivato dal campo non è da disprezzare: di solito partite come queste Milano le perde, mentre stavolta è riuscito a portarla a casa. E soprattutto l’ha fatto con Shields che è tornato a caricarsi sulle spalle i compagni, ben assistito dal solito Mirotic (15 punti per il montenegrino). Non sono tutte rose e fiori, ma qualcosa si muove.