Non è falsa la partenza, quanto piuttosto inquietante. Perché bollare solo come una serata storta il debutto continentale dell’Olimpia rischia di non essere poi tanto corretto. Perché se una squadra che è stata stravolta nella forma e nella sostanza ricade puntualmente negli stessi errori del passato, allora significa che il problema è forse sistemico, e non di così semplice risoluzione. Un bel grattacapo per Ettore Messima, che incassa la seconda sconfitta nel giro di 4 giorni, mostrando una volta di più il volto fragile e poco di un’Olimpia apparsa indietro di condizione e di amalgama.
Primo tempo da galleria degli orrori
Che il debutto nel Principato potesse rappresentare un ostacolo bello tosto non era certo un mistero. Eppure questa sembrava la volta buona per aprire la stagione con il sorriso: il sempre temuto Mike James a mezzo regime (9 punti di serata, tutti nel primo tempo, ma si è visto quanto non fosse al meglio), il neo arrivo Korkmaz andato a corrente alternata, anche Blossomgame e Papagiannis a loro volta capaci di accendersi con il lanternino.
Eppure Monaco non ha vinto, ha letteralmente dominato, soprattutto nella propria metà campo: i soli 26 punti segnati da Milano nei primi due quarti rappresentano uno dei dati peggiori della storia meneghina nel massimo palcoscenico continentale. Così come i 7 minuti impiegati per rimuovere lo zero alla voce punti realizzati. Insomma, un avvio da incubo, peraltro aggravato dal fatto che i volti nuovi (tolto Armoni Brooks) hanno chiaramente fatto capire di non aver digerito le continue esclusioni dalle partite nazionali, mostrandosi lontanissimi dalla forma migliore.
Atteggiamento inspiegabile. E Messina è già preoccupato
Messina ha sottolineato a fine partita quanto “l’atteggiamento molle dei primi due quarti sia stata la ragione della sconfitta mandata a referto”. Ma sarebbe troppo semplicistico fermarsi a quei primi 20’ nei quali nulla ha funzionato come avrebbe dovuto (1/8 dall’arco, 26 a 13 a rimbalzo, di cui 12 conquistati nella metà campo dell’EA7 Exchange). Due quarti nei quali l’Olimpia non è entrata in campo mentalmente, e a questo livello la cosa non è più tollerabile, pensando agli episodi degli ultimi due anni e al fatto che questa era pur sempre la prima gara stagionale.
La mancanza di leadership s’è fatta sentire una volta di più in un contesto che pure dovrebbe rappresentare la normalità per le ambizioni (legittime) della famiglia Armani. Mirotic però è andato a sprazzi, e in generale s’è acceso solo nel terzo quarto. Male, anzi malissimo Bolmaro, Nebo e McCormack. Male anche Shields e Causeur, spazzato via da l’ex virtussino Jaiteh e da Motiejunas (più Alpha Diallo, top scorer di serata con 20 punti), che con i loro centimetri hanno letteralmente spazzato le due aree senza troppi complimenti.
I segnali arrivati da Monte Carlo sono stati pessimi, peggiori anche di quanto si potesse immaginare: sembra quasi che l’Olimpia non abbia imparato dai propri errori. E se una cosa poteva cominciare male, di certo è cominciata pure peggio.