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Eurolega, stavolta Milano ingrana la marcia giusta: col Maccabi quarta vittoria nelle ultime cinque gare

Quarta vittoria nelle ultime cinque gare europee per Milano: il Maccabi regge meno di un tempo, poi la coppia LeDay-Mirotic (più Mannion) lo rispediscono indietro con perdite,

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Forse stavolta il peggio è passato per davvero: l’Olimpia di Eurolega è di una pasta piuttosto dura, come dimostra la quarta vittoria nelle ultime cinque giornate (e l’unica sconfitta è quella cervellotica rimediata a Berlino nel supplementare). Milano che torna a fare la voce grossa anche al cospetto di un Maccabi che tiene botta per poco più di un quarto, costretto poi a rincorrere per tutto il proseguo del match una EA7 Exchange che sembra aver imparato a correggere i propri errori (98-86 il finale). E che in classifica s’è riportata ormai a contatto col gruppo di squadre che puntano almeno al play-in, meta che sino a un mese fa appariva lontanissima.

LeDay e Mirotic ne fanno 42. E arriva Gillespie

Come si spiega una metamorfosi tanto lampante? Intanto con 5 giocatori in doppia cifra (quasi 6, pensando agli 8 punti di serata di Causeur). Il più dirimpettaio di tutti per una volta è Zach LeDay, che quando sente l’odore della presa riesce sempre a trovare un modo per incidere. Mirotic il suo lo fa come da abitudine: 20 punti, 7 liberi tentati e altrettanti segnati, 8 rimbalzi e una sensazione netta di fare sempre la cosa giusta quando più conta.

È una Milano che piace, diverte e convince, quasi come se si fosse liberata di una zavorra che per un mese abbondante l’ha tenuta ancorata in acque troppo mosse e agitate, non consone al suo valore. E tutto questo nella settimana in cui l’Armani ha battuto un altro colpo: Freddie Gillespie stasera era in borghese, seduto a bordo campo, a godersi le gesta dei suoi nuovi compagni.

È un upgrade comunque di livello: conosce il mondo Euroleague, sa quello che sarà il suo compito in fatto di minutaggio ed esperienza, e soprattutto va a colmare una piccola voragine aperta nello spot di centro dopo l’infortunio di Nebo e quello a ruota di McCormack. È un altro segnale di come l’Olimpia abbia deciso prepotentemente di cambiare direzione al vento.

Solo buone nuove: Shields è tornato, Mannion decisivo

La serata dell’Unipol Forum ha avuto anche un’altra nota lieta: il rientro in campo di Shavon Shields, rimasto per 25’ sul parquet e apparso comunque in buone condizioni, al netto dei soli 4 punti di serata. Se ritroverà uno dei suoi tiratori scelti, Messina sa perfettamente quello che potrebbe riservargli il futuro: Milano sapeva di non valere la posizione che occupava fino a 5 partite fa e arriva alla prima sosta continentale con la sensazione di essere sulla strada giusta e di essersi messa alle spalle tanti brutti pensieri.

E anche l’innesto di Mannion (12 punti e 8 assist) si sta rivelando alla stregua di un incastro davvero notevole, tanto da giustificare anche i soldi investiti per strapparlo a Varese (e pure Dimitrijevic, sgravato di certe responsabilità, ne ha tratto giovamento). Insomma, se Bologna si sta perdendo senza appello, l’Olimpia s’è ritrovata eccome: ora serve solo trovare continuità, e quella la può offrire soltanto il campo.

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