Il presidente Fidal Stefano Mei, da Casa Italia, ha fatto il bilancio di fine Europei. C’è un rimpianto: “Marcell Jacobs voleva correre la staffetta, quando è andato in pista ha riavvertito un dolore al polpaccio, in un punto diverso da quello della finale dei 100. Il suo allenatore era un po’ più perplesso, Marcell era disponibile ma poi ha dovuto rinunciare”.
Stefano Mei ha ammesso: “Ho voluto io un confronto con lui e il suo allenatore per capire quale fosse la situazione: assolutamente non c’è stata alcuna lite né alterco. Adesso è tranquillo, sta facendo terapie, appena rientrerà in Italia farà tutti i rilievi del caso. Forse qualche errore è stato commesso, tornassimo indietro faremmo forse qualcosa di diverso. Ma è andata così”.
Stefano Mei ha concluso: “Jacobs ha avuto il coraggio di andare a Eugene ma si è dovuto fermare, poi ha avuto il coraggio di venire qui e ha vinto l’oro. Nella vita di un atleta succedono queste cose, ed è normale che un allenatore voglia preservare l’integrità del suo atleta, e che l’atleta pensi di voler correre. Ma io stesso, prima dei Mondiali e di questi Europei, a Marcell avevo detto ‘se non te la senti non correre’. Sono stato atleta, so cosa vuol dire”.