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Europei Roma, oro Jacobs, Tortu e la staffetta 4x100: Larissa Iapichino e la 4x400 d'argento, bronzo per Arese

Grandi emozioni nell'ultima serata degli Europei di atletica all'Olimpico: presente ancora in tribuna il Presidente Mattarella. Larissa, Marcell e Filippo infiammano i tifosi.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Ultima serata degli Europei a Roma, un’edizione della kermesse continentale trionfale per i colori azzurri. Italia abbondantemente prima nel medagliere (24 i successi totali) e intenzionata a regalarsi le ultime soddisfazioni. Ci sono ottime cartucce da “sparare”: Larissa Iapichino nella finale del salto in lungo e la staffetta 4×100 con Marcell Jacobs e Filippo Tortu, a caccia dell’ennesimo oro. Ma ci sono anche le altre staffette, i millecinque, i diecimila. Insomma, un menu molto ricco. Capace di richiamare all’Olimpico, stavolta in forma non istituzionale ma privata, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Presente in tribuna ad applaudire gli Azzurri.

La staffetta è d’oro! La 4×100 domina la finale

Non c’è storia nella finale della staffetta 4×100, l’Italia è di un altro pianeta. Troppo forti gli Azzurri, che chiudono con un vantaggio abissale sull’Olanda, seconda classificata, e sulla Germania, terza. Matteo Melluzzo scatta fuori dai blocchi ed è già primo, a fare il vuoto ci pensa Marcell Jacobs in seconda frazione, testimone passato a Lorenzo Patta che consolida il vantaggio in curva e lancia Filippo Tortu verso una comoda vittoria. L’Italia chiude in 37”82, il tempo della seconda – l’Olanda – è di 38”46. Ancor più indietro la Germania a 38”52.

Gioia Italia: la 4×400 è medaglia d’argento

La prima soddisfazione della serata era arrivata dalla staffetta 4×400 maschile. Secondo posto per gli Azzurri, in pista col quartetto formato da Luca Sito, Vladimir Aceti, Riccardo Meli ed Edoardo Scotti, senza dunque lo splendido argento nei 400 ostacoli: Alessandro Sibilio. Meglio dell’Italia l’imprendibile Belgio, con Scotti bravissimo a resistere in quarta frazione all’imperioso ritorno della Germania, difendendo il secondo posto. Quarte, invece, le ragazze della 4×100 col nuovo record nazionale: 3’23”40. Azzurre in pista senza Ayomide Folorunso, col quartetto composto da Ilaria Accame, Giancarla Trevisan, Anna Polinari e Alice Mangione. Oro all’Olanda, poi Irlanda e Belgio.

La finale del salto in lungo: Iapichino seconda

Strepitosa medaglia d’argento, in rimonta, anche per Larissa Iapichino. La figlia di Fiona May e Gianni Iapichino, incitata dal pubblico romano, si è migliorata salto dopo salto, superando all’ultimo tentativo la portoghese Dos Santos e la tedesca Assani: sei metri e 94 contro sei metri e 91. Davanti a tutte la fortissima tedesca Makambo, con un “saltone” da sette metri e 22. In precedenza Larissa aveva saltato sei metri e 82 al primo, sei metri e 84 al secondo, quindi – dopo un nullo – altra escalation: sei metri e 86, sei metri e 90 e infine sei metri e 94. Con l’esplosione di gioia di Iapichino, di Mattarella e degli altri tifosi all’Olimpico.

Terzo posto per Pietro Arese nei 1500 metri

Altra medaglia, di bronzo, nei 1500 metri. A conquistarla, Pietro Arese autore di una incredibile rimonta nell’ultimo giro e capace poi di difendere il piazzamento in una infuocata volata. Medaglia d’oro per il leggendario norvegese Ingebrigtsen con 3’31”95, argento per il belga Vermeulen con 3’33″30, bronzo per Arese con 3’33”34. Più indietro gli altri azzurri, Federico Riva e Ossama Meslek: il primo aveva viaggiato a lungo nelle prime posizioni nelle fasi iniziali della finale.

Asta: Duplantis campione, ma senza record del mondo

L’ultimo atto degli Europei è il tentativo di record del mondo del grande dominatore del salto con l’asta, lo svedese Duplantis, dopo aver vinto l’oro nella sua prova. Gara al solito portata a casa con larghissimo margine sui suoi avversari di giornata, il greco Karalis e il turco Sasma: sei metri e 10 la misura dello scandinavo, cinque e 87 per il greco d’argento. Poi i tre tentativi a sei metri e 25: niente da fare. Ma Duplantis ci riproverà a Parigi.

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