La regola del 3-0 è confermata, ma guai a pensare che sia stata la solita passeggiata. Perché l’Italia alla fine quel che vuole l’ottiene, battendo la Spagna a Firenze in un Pala Wanny che ha sospinto a più non posso le ragazze di Mazzanti, che qualche passaggio a vuoto l’hanno palesato soprattutto nei primi due set, riuscendo a tirarsi fuori da situazioni potenzialmente pericolose. Finisce 3-0 (25-23, 25-22, 25-19). Il 29 agosto la sfida ai quarti di finale contro la Francia.
- Ekterina Antropova, presente e futuro
- Attacco super, ricezione meno
- Due set di sofferenza, il terzo è diverso
- Adesso le difficoltà vere
Ekterina Antropova, presente e futuro
Il tutto nella notte in cui Ekterina Antropova ha dimostrato una volta di più di essere non soltanto il futuro, ma già il presente del volley azzurro al femminile: l’opposta di origini russe ha stampato punti determinanti nei momenti più delicati del match, di cui 8 nel corso del primo set quando l’Italia è finita anche sotto di 4 punti, a un passo dal ritrovarsi cappottata da una Spagna che ha saputo approfittare a tratti degli errori delle azzurre.
L’adagio è piuttosto chiaro: se la tensione si abbassa, anche una nazionale potenzialmente da titolo come l’Italia può diventare fragile, insicura e vulnerabile.
Attacco super, ricezione meno
I guai maggiori di serata sono arrivati soprattutto in ricezione, che specie nel primo set è andata spesso e volentieri in tilt. La Spagna si è rivelata formazione giovane e di prospettiva, a tratti anche esuberante, mettendo a nudo qualche pecca nella difesa italiana che le precedenti 5 gare del girone eliminatorio non avevano messo in mostra (probabilmente anche per il poco valore delle rivali).
Mazzanti in avvio di partita ha riproposto il solito sestetto con Antropova opposta e Orro palleggiatrice, Sylla e Pietrini in banda, Danesi e Lubian al centro più Fersino libero. Formula che ha funzionato fino a metà parziale, poi un filetto di 6-0 delle spagnole ha messo alla berlina un’Italia svagata è incapace di reggere in ricezione.
Due set di sofferenza, il terzo è diverso
Mazzanti a quel punto ha dovuto mettere mani alla panchina: dentro Omoruyi per dare gusto a una Pietrini in difficoltà, ma a togliere le castagne dal fuoco c’hanno pensato Danesi e e soprattutto Antropova, con Egonu che ha inciso poco, pur trovando un paio di punti importanti.
Nel secondo set è sempre la parte centrale a creare grattacapi alle azzurre, ma in qualche modo Sylla e ancora una volta Danesi (che al servizio continua a far male alle rivali di turno) hanno spedito le italiane verso l’allungo decisivo, consentendo a Mazzanti di rifiatare e di poter vedere l’orizzonte vicino. Tanto che nel terzo set il copione è ben diverso: la Spagna accusa il colpo e il parziale scivola via senza pensieri, con tante protagoniste e un risultato mai più in discussione.
Adesso le difficoltà vere
Martedì 29 sarà la Francia a provare a intralciare i piani di un’Italia che continua a macinare vittorie senza lasciare set per strada: le transalpine hanno vinto a fatica contro la Romania, che invero contro le azzurre a ferragosto si erano rivelate poca cosa.
Meglio però diffidare da una Francia che proverà a forzare al servizio per mettere in luce le lacune mostrate dalle ragazze di Mazzanti al cospetto della Spagna. Gara che pure ha fatto capire una volta di più che la forza dell’Italia sta tutta nella prolificità del suo attacco: 45 i vincenti di serata, con 10 ace e 7 muri arrivati spesso nei momenti più delicati.
Con Antropova sempre più sugli scudi, ed Egonu che almeno per una sera ha svolto senza indugio il “nuovo ruolo” in uscita dalla panchina cucito su misura da Mazzanti. Alla fine però ciò che conta è far tornare i numeri: da 6 gare a questa parte è sempre successo. Ma le vere montagne, inutili girarci intorno, arriveranno a partire dalla prossima settimana.