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Volley, Ekaterina Antropova è finalmente italiana: un'arma in più per Mazzanti

L’opposta di Scandicci, nata in Islanda da genitori russi, ha ottenuto la cittadinanza italiana proprio a ridosso del termine ultimo per consegnare la lista delle 14 convocati alla federazione europea

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La strada che conduce al bis europeo non è priva di insidie per l’Italvolley femminile di Davide Mazzanti, che oggi e domani sfida la Serbia in due test a porte chiuse (li chiamano “allenamenti congiunti”: adesso va di moda così), utili per sperimentare al riparo da occhi indiscreti gli automatismi in vista della parte dei campionati Europei che dal 15 agosto vedranno le azzurre chiamate a difendere il titolo conquistato nel 2021 (guarda a caso, proprio in finale contro la temutissima Serbia).

L’Italia, uscita un po’ con le ossa rotte dalla Nations League, dove è stata eliminata ai quarti dalla Turchia, sa bene di dover recitare un ruolo da protagonista al netto di tante novità di organico che a qualcuno hanno fatto storcere il naso, ma che nell’idea di collettivo proposta da Mazzanti servono soprattutto per accrescere il bagaglio di esperienza delle giocatrici destinate ad essere protagoniste negli anni a venire.

Anche perché un Europeo è certamente un appuntamento che conta, ma tutti lo baratterebbero volentieri con una medaglia d’oro a Parigi 2024. Ed è in funzione dei giochi olimpici che il commissario tecnico ha cominciato a lavorare, costruendo un roster nuovo e pieno di possibili sorprese.

Finalmente Ekaterina

L’ultima, che ormai sorpresa non lo è più, essendo il suo nome sulla bocca di tutti da mesi, riguarda Ekaterina Antropova: l’opposta di Scandicci, nata in Islanda da genitori russi, ha ottenuto la cittadinanza italiana proprio a ridosso del termine ultimo per consegnare la lista delle 14 convocati alla federazione europea.

Un iter burocratico non semplice, quello che ha avuto per protagonista la giovane giocatrice classe 2003, che negli ultimi mesi ha visto la FIPAV impegnata con gli organi governativi per riuscire ad accelerare le pratiche e consegnare a Mazzanti una delle giocatrici più forti nel panorama internazionale, destinata a comporre con Paola Egonu una coppia di attaccanti fuori dal comune.

Mazzanti non la lascerà fuori dall’elenco

Non a caso Antropova è stata aggregata già nella scorsa primavera al gruppo azzurro, pur senza poter scendere in campo in partite ufficiali. Ora però che è arrivata la conferma dell’accettazione definitiva della domanda per diventare cittadina italiana (ufficialmente per “meriti speciali”: dal 2018, anno in cui ha fatto il suo ingresso in Italia come minore con permesso di soggiorno per affidamento, Ekaterina si è distinta per gli ottimi risultati ottenuti nell’ambito della pallavolo), difficilmente Mazzanti la lascerà fuori dall’elenco delle convocate.

E poco male se la giovane atleta dovrà cambiare ruolo, passando a quello di schiacciatrice-ricevitrice per consentire a Egonu di non dover modificare le proprie abitudini. Tra campionesse ci si intende con poco, e non sarà certo una posizione in campo a mandare all’aria un progetto tecnico che promette di regalare gioie e soddisfazioni.

Il giusto mix

Il doppio test con la Serbia di Giovanni Guidetti servirà proprio per capire i margini di intesa di un gruppo che pure, parola di Mazzanti, nei giorni del collegiale pre Europeo ha fatto vedere di essere sintonizzato sulla frequenza giusta.

Le polemiche il commissario tecnico ha preferito tenerle fuori dalla porta: l’esclusione di veterane come Cristina Chirichella (preventivata da tempo) e soprattutto Moki De Gennaro (nel ruolo di libero largo a Fersino e Parrocchiale) non è passata inosservata, ma la sensazione è che rispetto al passato il ventaglio di scelta in mano a Mazzanti sia un po’ più ampio, sebbene molte delle atlete che prenderanno parte all’Europeo mostreranno una carta d’identità piuttosto giovane.

Le leader designate, oltre a Egonu, saranno Miriam Sylla e Anna Danesi, e con loro Caterina Bosetti, Elena Pietrini e Alessia Orro.

Ekaterina, la predestinata

Tornando ad Antropova, la voglia di vederla vestita d’azzurro è diretta conseguenza di una stagione a Scandicci nella quale ha fatto vedere numeri davvero notevoli.

Con 487 punti realizzati in 31 gare complessive disputate tra stagione regolare e play-off, la giocatrice di origini russe ha sorpreso per continuità di rendimento e capacità di incidere nelle pieghe delle partite, mandando a referto 53 ace e 58 muri.

In più ha trascinato la formazione toscana alla vittoria in Cev Cup, tenendo medie se possibili ancora superiori rispetto alle gare disputate in Serie A, tanto da ricevere il premio di MVP della competizione continentale. Alta 202 cm, Antropova può disporre di un braccio potente che le consente di alternare diagonali strette a parallele profonde, oltre che di centimetri in abbondanza per riuscire a scardinare anche le difese a muro più insidiose.

E il fatto che dalla linea dei 9 metri sia spesso e volentieri una sentenza ne aumenta in modo esponenziale la pericolosità. Dovrà però adattarsi in fretta al ruolo di posto 4, certo diverso rispetto a quello di posto 2 che ha ricoperto in questa stagione. Ma ad appena 20 anni, i margini di crescita e miglioramento risultano anch’essi notevoli.

Anche per questo Mazzanti ha avuto fretta di portarla in nazionale: l’Europeo 2023 rappresenta per Ekaterina un trampolino ideale per fare un ulteriore upgrade e diventare la nuova stella della pallavolo italiana. Da piccola la mamma l’aveva instradata alla ginnastica artistica, poi però vedendola crescere così tanto ha capito che era meglio optare per il volley: mai scelta fu più felice.

E visto che Antropova ama giocare anche sulla sabbia (eredità forse dei suoi trascorsi di vita in Calabria, prima di trasferirsi a Novara e poi a Sassuolo, che ha salutato due estati fa per accettare l’offerta di Scandicci), chissà che nel suo futuro non ci sia spazio anche per il beach. Intanto meglio pensare a Eurovolley 2023: a ferragosto all’Arena di Verona, per il debutto contro la Romania, molti riflettori se li vedrà puntati addosso.

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