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Europei Volley femminili 2023: dove vedere in tv le partite dell'Italia. Calendario, date e orari

Eurovolley femminile dal 15 agosto al 3 settembre. I Paesi ospitanti sono Belgio, Italia, Germania ed Estonia. Le convocate del Ct Mazzanti tra sorprese, rinunce e scommesse. Tutto quello che c'è da sapere sulla manifestazione

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Europei Volley femminili 2023: calendario, date, orari e dove vedere in tv le partite dell’Italia. Quota 10mila è lì a un passo: tanti, forse di più, saranno i cuori che batteranno all’unisono all’Arena di Verona nella serata di Ferragosto, che anziché ospitare uno spettacolo musicale o teatrale farà da sfondo alla gara inaugurale del torneo femminile di Eurovolley 2023.

Save the date: 15 agosto – 3 settembre. I Paesi ospitanti sono Belgio, Italia, Germania ed Estonia. Un torneo al quale le ragazze italiane arrivano con l’arduo compito di confermare il titolo messo in bacheca due anni fa in Serbia, a Belgrado, nella tana delle balcaniche che oggi annunciano vendetta.

Il fascino dell’Arena per le ragazze di Davide Mazzanti

Ma l’inizio sarà qualcosa di unico e irripetibile: il fascino dell’Arena accoglierà le ragazze di Davide Mazzanti, che opposte alla modesta Romania (Intendiamoci: ogni partita va giocata, ma un 3-0 appare abbastanza scontato) dovranno cercare di generare quell’entusiasmo necessario per prendere bene la rincorsa e mettere nel mirino il bis continentale.

Anche se le incognite non mancano, tra polemiche piuttosto diffuse per via delle esclusioni eccellenti operate dal commissario tecnico e qualche mugugno che ha finito per intralciare un po’ il lavoro dell’intero collettivo azzurro. Ma quando si comincerà a giocare, di tutto questo ognuno se ne farà beffe: conterà solo buttare quanti più palloni dall’altra parte della rete, e possibilmente tenerne in campo il maggior numero possibile.

Le 14 Azzurre convocate da Mazzanti

  • Palleggiatrici: 8. Alessia Orro, 4. Francesca Bosio.
  • Schiacciatrici: 17. Myriam Sylla (C), 14. Elena Pietrini, 21. Loveth Omoruyi, 2. Alice Degradi.
  • Opposti: 15. Sylvia Nwakalor, 18. Paola Egonu, 24. Ekaterina Antropova*.
  • Centrali: 1. Marina Lubian, 11. Anna Danesi, 19. Federica Squarcini.
  • Liberi: 7. Eleonora Fersino, 20. Beatrice Parrocchiale.

I gironi dell’Eurovolley femminile 2023

Ciascun girone dei 4 previsti ha una sede di riferimento. Il dettaglio

Girone A: si gioca in Belgio

  • Belgio
  • Ungheria
  • Polonia
  • Serbia
  • Slovenia
  • Ucraina

Girone B: si gioca in Italia

  • Bosnia ed Erzegovina
  • Bulgaria
  • Croazia
  • Italia
  • Romania
  • Svizzera

Girone C: si gioca in Germania

  • Azerbaigian
  • Rep. Ceca
  • Germania
  • Grecia
  • Svezia
  • Turchia

Girone D: si gioca in Estonia

  • Estonia
  • Finlandia
  • Francia
  • Slovacchia
  • Spagna
  • Paesi Bassi

Gli incroci possibili

L’Italia è inserita nel girone B con Romania, Svizzera, Bulgaria, Bosnia e Croazia, tutte elencate nell’ordine in cui le azzurre le affronteranno tra Verona, Monza (seconda e terza gara) e Torino (quarta e quinta partita).

A quel punto le prime quattro del gruppo accederanno agli ottavi di finale, da disputarsi in gara secca contro le 4 formazioni qualificate del girone D, del quale fanno parte Olanda, Francia, Spagna, Slovacchia, Finlandia ed Estonia.

L’incrocio dei quarti uscirà dalla medesima parte di tabellone: potrebbe essere un’altra delle 6 squadre del girone D, oppure una delle restanti tre qualificate del girone dell’Italia. Più complesso pensare invece alla possibile rivale in semifinale, che uscirà dalla parte di tabellone che metterà contro la prima del girone C contro la quarta del girone A e la seconda del girone A contro la terza del girone C.

Sulla carta, a conquistare il primato nel girone C dovrebbe essere la fortissima Turchia di Daniele Santarelli, che ha già estromesso senza appello le azzurre dai quarti di Nations League, prima di conquistare il trofeo. Nel girone A, invece, arriverà seconda chi tra Polonia e Serbia perderà lo scontro diretto per il primo posto: per tanti motivi, due rivali che nessuno vorrebbe ritrovarsi davanti.

Dove vedere in tv le partite dell’Italia

La scelta per godersi le gare dell’Italia in televisione è – stavolta – ampia e variegata e va incontro alle esigenze di tutta la platea interessata. Le gare delle Azzurre verranno trasmesse tutte dalla Rai: in vigore anche l’opzione streaming con la diretta di RaiPlay.

Chi volesse gustarsi l’intera manifestazione, invece, ha modo di soddisfare la necessità tramite Sky Sport oppure, in streaming, su Now Tv ed Eurovolley.tv.

Le partite della fase a girone dell’Italia

Esordio a Verona contro la Romania il 15 agosto, di nuovo sul parquet – stavolta di Monza – contro Svizzera e Bulgaria il 18 e 19 agosto. Martedi 22 e mercoledi 23 agosto a Torino contro Bosnia ed Erzegovina e Croazia.

Martedì 15 agosto

  • Italia vs Romania (Verona, ore 20)

Venerdì 18 agosto

  • Italia vs Svizzera (Monza, ore 21)

Sabato 19 agosto

  • Bulgaria vs Italia (Monza, ore 21)

Martedì 22 agosto

  • Italia vs Bosnia ed Erzegovina (Torino, ore 21)

Mercoledì 23 agosto

  • Italia vs Croazia (Torino, ore 21)

Il programma e le date del torneo

Fase a gironi, ottavi di finale, quarti di finale, semifinali e finali. Ottavi e quarti in calendario tra Bruxelles e Firenze, ci si trasferisce poi in pianta stabile in Belgio per semifinali e finali.

  • Fase a gironi: 15-24 agosto
  • Ottavi di finale: dal 26 al 28 agosto
  • Quarti di finale: 29-30 agosto
  • Semifinali: 1° settembre
  • Finali: 3 settembre

Gli ottavi e i quarti di finale si disputeranno a Bruxelles, in Belgio, e a Firenze, in Italia. Semifinali e finali saranno invece disputate interamente a Bruxelles.

La rivoluzione di Mazzanti

Più che le rivali, l’Italia dovrà cercare soprattutto di guardare a se stessa. Del gruppo che due anni fa a Belgradò si laureò campione d’Europa sono rimaste appena 7 giocatrici: Orro, Danesi, Pietrini, Nwakalor, Sylla, Egonu e Parrocchiale.

Altrettanti sono debuttanti assolute nella competizione continentale: Bosio, Degradi, Omoruyi, Lubian, Squarcini, Fersino e soprattutto Antropova, la giocatrice russa nata in Islanda che ha fatto appena in tempo a giurare sulla Costituzione (è successo giovedì scorso) e aggregarsi definitivamente al gruppo azzurro.

Scelte coraggiose, quelle operate da Mazzanti, che ha dato un taglio netto al passato rinunciando ad elementi di qualità ed esperienza come Moki De Gennaro (sarà Fersino il libero del presente, oltre che del futuro), Caterina Bosetti e Cristina Chirichella, dopo che aveva già deciso di non richiamare Gennari, Bonifacio e Malinov nel primo giro di convocazioni per la Nations League di inizio estate.

Egonu e Antropova: la nuova coppia di stelle

Da un lato la voglia di svecchiare una squadra che qualche segnale di cedimento l’aveva mostrato, dall’alto la voglia di osare con un organico decisamente offensivo, dove proprio Antropova (rivelazione assoluta con Scandicci nell’ultimo campionato di Serie A) potrebbe essere chiamata a ricoprire un ruolo fondamentale in uscita dalla panchina, magari adattandosi a fare la schiacciatrice (e quindi anche a ricevere) lasciando posto 4 a Paola Egonu.

Che rimane la vera stella del gruppo, a discapito di chi la consideri già in fase calante dopo aver vissuto il prime time della sua carriera.

Le giocatrici simbolo

Egonu è un’altra pedina chiave: se gira lei gira tutta la nazionale, e non a caso le tante accuse piovutegli addosso dopo la sconfitta in semifinale allo scorso mondiale contro la Serbia l’ha ferita nell’anima come nessun’altra critica era stata mai capace di fare.

Fino a inizio estate il nuovo opposto di Milano è rimasta fuori dal progetto azzurro: lo aveva annunciato proprio dopo aver portato l’Italia sul terzo gradino del podio nella finalina contro gli USA, di fatto tornando sui suoi passi soltanto a poche settimane dal via dell’operazione continentale.

Mazzanti (col quale non sembrerebbe esserci un grosso feeling) non se n’è voluto privare, anche se nel suo piccolo ha innalzato Miriam Sylla a capitano e simbolo della squadra, lodandola anche per i miglioramenti mostrati in difesa.

Forse è per questo che ha preferito rinunciare a Bosetti, attirandosi però ulteriori ire da parte di chi considera il suo ciclo già concluso. Invece, salvo sorprese, quello del tecnico marchigiano si concluderà a Parigi 2024.

Anche se dopo quanto fatto da un altro illustrissimo commissario tecnico marchigiano giusto qualche ora fa (ogni riferimento a Roberto Mancini è puramente voluto) forse sarebbe meglio evitare di dare le cose per scontate.

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