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Europei Volley femminili, Italia-Spagna agli ottavi: azzurre, nessuna paura

Sabato a Firenze scattano gli incontri a eliminazione diretta degli Europei di volley femminile: l'Italia di Mazzanti, sin qui sempre vincente, affronta la Spagna. Il tabellone.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Dici Spagna e drizzi le antenne, perché se c’è una nazionale di cui avere paura da un paio di decenni a questa parte, qualunque sia lo sport chiamato in causa, quella è sicuramente la Roja. Ma nel volley femminile le sudditi della Regina Letizia Ortiz ne devono mangiare ancora di pasta (per usare una citazione “prestata” dal calcio) prima di potersi considerare al livello delle nazionali più forti. Italia inclusa, l’avversaria nell’ottavo di finale che sabato 26 agosto al Pala Wanny di Firenze (ore 21,15, diretta Rai 2 e Sky Sport) con ogni probabilità sbarrerà la strada alle ragazze spagnole, che tutto sommato la loro buona corsa a EuroVolley possono già dire di averla fatta, inserite in un girone non propriamente semplice.

Volley, la Spagna prima avversaria nelle gare a eliminazione diretta

Sulla carta, poco da eccepire: se le Azzurre di Mazzanti devono temere la Spagna, beh, allora qualcosa da rivedere ci sarebbe, eccome. Eppure le partite bisogna sempre giocarle: l’Italia sin qui l’ha fatto con attenzione e determinazione, riuscendo spesso a cambiare gli addendi, ma mai il risultato. Ed è forse questa la migliore delle notizie arrivate dalle 5 gare della pool B, che per valori tecnici certo non potevano impensierire più di tanto le campionesse d’Europa in carica: chiunque è andata in campo ha risposto presente, offrendo un validissimo contributo alla causa. E più del dato statistico che vede le italiane uniche nella manifestazione a non aver ceduto neppure un set (e solo una volta su 15 il distacco è stato di due punti appena, cioè nel primo set contro la Croazia, vinto 25-23), è proprio la sensazione di avere una profondità concreta di roster a far dormire sonni tranquilli in vista delle prossime gare.

Il tabellone degli Europei femminili: Spagna e poi Francia?

Il fattore casalingo potrebbe rivelarsi una volta di più decisivo, perché il calore del pubblico di Verona, Monza e Torino s’è fatto sentire nei pochi momenti delicati attraversati dalla nazionale azzurra. Contro la Spagna, che ha in Varela Gomez l’elemento più pericoloso (ma la conosciamo bene, poiché gioca a Novara), all’Italia basterà fare il suo per accedere senza troppi patemi al quarto di finale, dove a quel punto troverà una tra Francia e Romania.

Le rumene, qualificatesi come terze nel raggruppamento, hanno già subito una lezione nel debutto a EuroVolley all’Arena di Verona, le francesi hanno fatto soffrire un po’ l’Olanda, che come da pronostico l’ha spuntata nella volata per il primo posto nella pool D, ma certamente restano comunque un gradino sotto alle ragazze di Mazzanti. Volendo provare a guardare oltre, in semifinale l’eventuale avversaria dovrebbe arrivare dalla probabile sfida nei quarti di finale tra la Turchia (prima nella pool C e già giustiziere dell’Italia nei quarto della Volley Nations League dello scorso luglio) e la Polonia, che ha perso la corsa al primato nella pool A contro la Serbia (a meno che l’Ucraina stasera non faccia la sorpresa, spedendo le polacche al terzo posto).

Italia, il segreto della nazionale di Mazzanti: sono tutte all’altezza

Più che alle rivali, l’Italia però preferisce guardare a se stessa. Una squadra che ha saputo amalgamarsi in fretta, al netto delle polemiche che hanno segnato la marcia di avvicinamento a EuroVolley. Mazzanti intanto ha saputo disinnescare il dualismo Antropova-Egonu, anche “aiutato” dai problemi fisici che hanno tenuto fuori Kate nelle ultime due gare e Paoletta in quella contro la Svizzera (della serie: tre volte su 5 il problema non s’è posto). Le gerarchie però sono piuttosto delineate: Antropova è l’opposto titolare, Egonu è la carta extralusso da giocare quando se ne avverte più il bisogno (chiedere alla Croazia, ribaltata nel primo e nel secondo set dopo l’uscita dalla panchina della nuova giocatrice di Milano).

La possibilità di affrontare avversarie non trascendentali ha consentito al tecnico di inserire gradualmente anche le giovani Squarcini (ottimo il suo impatto) e Omoruyi, quest’ultima grande protagonista nell’ultimo match contro le croate. E se Degradi qualche piccolo problemino in ricezione l’ha mostrato, è pur vero che in attacco ha saputo incidere spesso e volentieri con grande personalità. A voler essere pignoli, chi sin qui non ha sfruttato appieno le opportunità concesse è stata Nwakalor, che pure rimane un prospetto fondamentale per il futuro.

Per il resto, le titolari hanno sempre fatto il loro quando c’è stato da dividersi i compiti, da Sylla e Pietrini in banda (soprattutto la capitana ha dimostrato di essere in gran forma), da Danesi e Lubian al centro, finanche a Orro (Bosio s’è specializzato nella combo con Egonu, e per ora con buoni risultati) e a Parrocchiale, che s’è alternata con Fersino e l’ha sostituita nel match con la Bulgaria. Insomma, tutte le tessere del mosaico sono al loro posto: se non ci si mette di mezzo la sfortuna, la missione può procedere spedita.

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