Tre anni nel mondo dello sport possono rappresentare un lasso di tempo allo stesso tempo lungo o brevissimo. Tutto dipende dal punto di vista e ancor di più dal contesto e dallo sport in questione. Nella Formula 1 vincere per tre anni di fila è tutt’altro che semplice, ma anche prepararsi allo sbarco nel Circus fissato appunto 36 mesi dopo impone di prepararsi per tempo, in particolare se l’obiettivo non sarà “solo” quello di partecipare.
- Audi, la sfida ai colossi della Formula 1 è lanciata: i piani di Ingolstadt
- F1, Audi guarda avanti: "Vogliamo un pilota di sviluppo entro la fine del 2023"
- Audi, non solo Sauber: ipotesi nuovi clienti e il sogno Carlos Sainz
Audi, la sfida ai colossi della Formula 1 è lanciata: i piani di Ingolstadt
È questo il caso dell’Audi, che entrerà ufficialmente in F1 solo nel 2026, come da annuncio ufficiale dato lo scorso ottobre della scelta di Sauber come partner strategico e fruitore dei motori che verranno prodotti dalla Casa dei Quattro Anelli, ma i cui vertici del progetto Formula 1 sono già al lavoro da mesi e ancor di più lo saranno nei prossimi per farsi trovare pronti all’avvincente sfida delle power unit che vedrà la casa tedesca decisa a contendere la leadership ai colossi consolidati Mercedes e Ferrari, senza ovviamente dimenticare la Red Bull, che dopo il ritiro della Honda e il flirt saltato con Porsche si autoproduce i propulsori.
Il piano Audi, il cui ingresso in F1 avverrà in coincidenza con la svolta “ecologica” dei carburanti ed è stato incoraggiato dalla FIA attraverso alcune importanti novità regolamentari, come l’abolizione dell’MGU-H, è chiaro: le power unit verranno realizzata presso il Competence Center Audi Motorsport di Neuburg an der Donau, ed anzi il lavoro, come anticipato da Adam Baker, Ceo di Audi Formula Racing GmbH, è già iniziato con oltre 120 specialisti al lavoro sul progetto, mentre Sauber svilupperà la monoposto presso la propria sede storica a Hinwil, non lontano dal quartier generale Audi ad Ingolstadt.
Al team svizzero continuerà inoltre ad essere affidata anche la gestione delle attività in gara, ovviamente con la “benedizione” della nuova casa madre, già arrivata dopo la nomina di Andreas Seidl come nuovo CEO al posto di Frédéric Vasseur, approdato alla Ferrari.
F1, Audi guarda avanti: “Vogliamo un pilota di sviluppo entro la fine del 2023”
Audi ha però già annunciato l’intenzione di entrare nel capitale di Sauber acquisendo progressivamente quote del Gruppo fino a raggiungere almeno il 75%. Insomma, ci saranno investimenti importanti e quindi operazioni di “mercato” anche clamorose, destinate a riguardare sia il settore degli ingegneri e dei progettisti, ma pure quello dei piloti.
La casa tedesca sembra infatti destinata a indicare a Sauber i nomi dei drivers su cui puntare per l’inizio della propria avventura in Formula 1 e sebbene, almeno in questo senso, il 2026 sia davvero ancora lontano, è facile immaginare che ad Ingolstadt si vorrà puntare su nomi illustri. La novità è che uno di questi arriverà già entro la fine del 2023: “Può sembrare che il nostro debutto sia lontano, ma vogliamo un pilota di sviluppo entro la fine del 2023“ ha anticipato lo stesso Baker in un’intervista ad ‘As’.
Audi, non solo Sauber: ipotesi nuovi clienti e il sogno Carlos Sainz
Baker non ha ovviamente fatto nomi sul “casting” in corso, ma si può immaginare che Audi punterà su un pilota con alle spalle già una buona esperienza in Formula 1 e magari rigorosamente tedesco per “marchiare a fuoco” la nuova avventura all’insegna di un pizzico di orgoglio nazionale. “È molto importante avere qualcuno che abbia esperienza per sviluppare il nostro nuovo motore nei simulatori che abbiamo a Neuburg. Stiamo anche cercando esperti del settore con una precedente esperienza in Formula 1. È la prima volta, dal 2009, che un motore di Formula 1 viene sviluppato in Germania, quindi, se vogliamo personale specializzato, dobbiamo cercare in Inghilterra, Francia o Italia“ ha aggiunto Baker, facendo quindi esplicito cenno alla volontà di rivolgere verso le nazioni citate il mirino della “campagna acquisti” riguardante gli ingegneri.
Per il momento, comunque, domina la prudenza. Appartiene quindi solo alla voce sogni l’intenzione, comunque dichiarata apertamente da Baker, di puntare su Carlos Sainz, magari sfruttando il rapporto… di famiglia, visto che il padre del ferrarista sta partecipando alla Dakar 2023 proprio alla guida di un’Audi elettrica. D’altro canto il primo obiettivo, chiaramente minimo, parla di vincere un GP entro tre anni dall’esordio, magari dopo aver acquisito un “portafoglio clienti”, fornendo quindi i propri motori anche ad altre scuderie, come fatto da Ferrari e Mercedes, e non solo alla Sauber. “Al momento non stiamo cercando un team cliente – ha precisato Baker – è troppo presto per farlo. Ci concentreremo sul nostro programma come factory team, ma in futuro non escludiamo l’ipotesi”.