In un’intervista a GrandPrix247, il nuovo presidente FIA Ben Sulayem ha parlato del suo mandato e di come intende agire per il bene della Formula 1: “Sta andando bene, ma le sfide non finiranno mai. Nei primi sei mesi direi che è stato un compito impegnativo. Società esterne come Deloitte e McKenzie stanno lavorando in audit e presto ci daranno i loro riscontri. Per quanto riguarda la parte finanziaria, ho ereditato una FIA debole. Non voglio dire che qualcuno abbia abusato del budget, ma a causa di comportamenti negligenti adesso abbiamo 23 milioni di euro per le nostre operazioni”.
Ben Sulayem è fiducioso in vista del futuro: “Con la giusta squadra, il giusto approccio, il giusto piano e una bella federazione, saremo in pareggio in meno di due anni. Dai primi dati dei revisori emerge che la FIA è vecchia. Non nel personale, bensì nel pensiero. Non possiamo essere “vecchi” in uno sport dinamico. Guardate tutta questa tecnologia, bisogna stare al passo e aggiornarsi continuamente e reinventarsi”.
Il numero uno della Fia guarda avanti: “Tra cinque anni vedo una Formula 1 più sana e dinamica. Ora le sfide sono diverse, dobbiamo fare dei cambiamenti. Ci sono alcune cose che al momento non mi soddisfano. Per fortuna, il successo della F1 sta aumentando. Penso che abbia anche a che fare con la pandemia, che ha influenzato la mentalità delle persone. La gente vuole vivere il momento, ora. A volte diamo le cose per scontate, ma chi avrebbe immaginato che saremmo stati chiusi per così tanto tempo e che le persone sarebbero morte a causa del Covid? È stato un incubo. Parte del merito, inoltre, ce l’ha sicuramente l’interesse degli Stati Uniti. La FIA ci aveva già provato, ma non era andata bene. Ora l’appetibilità della F1 è aumentata di nuovo, gli americani sono diversi”.