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F1, Brivio esalta Ocon e omaggia Valentino Rossi

Il racing director di Alpine su Alonso: "Mi piace lavorare con lui: lo vedi che per esperienza e intelligenza è uno di quelli top".

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F1, Brivio esalta Ocon e omaggia Valentino Rossi Fonte: Getty Images

A La Gazzetta dello Sport, Davide Brivio ha parlato della grande vittoria di Ocon nel GP di F1 in Ungheria: “La fortuna te la vai un po’ a cercare. Magari la vittoria in Formula 1 con l’Alpine potrebbe stimolare questo pensiero, nel senso che ci sono state circostanze favorevoli, però devi anche essere in grado di sfruttarle. L’incidente al primo giro ha condizionato la gara, però poi è vero che Esteban si è trovato in testa e ha mantenuto il comando per 68 giri con sempre Vettel alle costole. E non dimentichiamo la chiamata al box per cambiare le gomme e la gestione di tutta la gara da parte del muretto. Siamo stati bravi”.

Brivio ha parlato della differenza tra F1 e MotoGp: “Ovviamente è un’organizzazione molto più grande, con molte più funzioni e compiti più distribuiti, mentre qui tante mansioni sono più concentrate in una persona. In F1 c’è molta più specializzazione, ma è anche una conseguenza del fatto che ci sono più risorse, budget più grandi e di conseguenza puoi investire di più in organizzazione, attrezzature, persone. E da un punto di vista tecnico, per caratteristica un’auto è più misurabile e quindi sei più incentivato a sviluppare strumenti di misurazione per interpretare quello che succede. Nelle moto c’è un limite dettato dal movimento del pilota, dal funzionamento di un telaio più complesso dove il feeling del pilota incide molto. Sono due mondi diversi. A me intriga molto vedere gli ingegneri all’opera, vedere cosa arrivano a simulare. E poi c’è la grande differenza dell’interazione con i piloti durante la gara e le prove”.

Brivio sta facendo molto bene con Alonso e Ocon: “È molto facile, con Fernando e tutto il team c’è un clima molto bello. Lui è molto entusiasta e motivato in quello che fa. E credo sia parecchio utile alla squadra, perché riesce a stimolare. A me piace lavorare con lui: lo vedi che per esperienza e intelligenza è uno di quelli top, fa parte di un’élite per come affronta il weekend, per la motivazione che ha. Esteban è uno dei giovani su cui puntare e infatti gli abbiamo rinnovato il contratto per altri tre anni. Ha avuto qualche gara complicata ma ne è uscito molto bene e in Ungheria ha dimostrato una gran maturità, tenendo tutto sotto controllo e senza fare errori. Può solo migliorare”.

Infine non poteva mancare un pensiero a Valentino Rossi che ha deciso di ritirarsi: “Mi sono fermato durante il viaggio per venire a Zeltweg e ho seguito la conferenza stampa sul telefonino. Un po’ era nell’aria, però è stato particolare. Ho mille ricordi, sono stati anni bellissimi. Io devo tutto anche da un punto di vista personale a Valentino. Ero in Yamaha, lui alla Honda, abbiamo negoziato e poi abbiamo vinto subito. Ho imparato molto da lui, ha cambiato l’approccio di Yamaha alle gare, mi ha fatto capire la differenza tra partecipare e cercare di fare il meglio possibile e partecipare per vincere un Mondiale. Se mi ha reso un manager migliore? Assolutamente sì. Attraverso la cura dei dettagli, puntare al massimo in ogni settore, dal personale allo sviluppo tecnico, alla messa a punto, senza accontentarsi. E poi ho imparato molto anche dal rapporto con il pilota, mi ha sempre spiegato molte cose, abbiamo sempre avuto un gran rapporto. In Suzuki forse pensavano che ero bravo e mi hanno chiamato, ma se lo hanno fatto, è soprattutto per quello che avevo fatto con Valentino”.

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