In questa stagione, l’ex patron della F1, Bernie Ecclestone, sembra non voler perdere occasione per lanciare frecciate, più o meno grandi, a Lewis Hamilton. Ovviamente, anche dopo quanto accaduto in pista a Silverstone, Ecclestone non ha esitato a pungere il connazionale. D’altronde, nonostante tanti piloti come anche Charles Leclerc abbiano giustificato la scelta del collega della Mercedes, quale occasione migliore dello scontro in curva Copse tra Hamilton e Max Verstappen per lanciare un nuovo attacco?
Ecclestone scettico sulla penalità inflitta ad Hamilton
Intervistato dalla stampa britannica, Ecclestone è tornato sull’episodio esprimendo tutta la sua perplessità circa la decisione della direzione di gara nei confronti di Hamilton: “Credo che i 10” di penalità siano troppo pochi. Dico questo perché penso che lo scontro nasca da un’idea fin troppo ottimistica di Lewis in ingresso di curva. Forse, una volta, si sarebbe potuto parlare di incidente di gara, ma il metro moderno nella valutazione è cambiato e i commissari di gara sono stati fin troppo gentili con Hamilton. La penalità giusta sarebbe stata di almeno 30”. Al momento dell’impatto, Lewis non era davanti a Max e, per questo, la curva non avrebbe mai potuto essere sua. L’ha colpito perché era dietro di quasi una monoposto“.
Il primo attacco di Ecclestone ad Hamilton
Già prima del Gp di Silverstone Ecclestone e Hamilton avevano avuto modo di entrare in rotta di collisione. Il magnate britannico aveva dichiarato di vedere il sette volte campione del Mondo sulla via del tramonto: “non è più il combattente di un tempo“, alludendo poi al fatto che la sua decisione di restare ancora un anno nel Circus fosse dettata dal fatto che: “Probabilmente ha dato uno sguardo agli affari nel mondo dell’abbigliamento e della musica e si è reso conto che non è così facile fare i soldi come gli accade in F1“. Pronta la risposta del pilota della Mercedes, che in conferenza stampa per presentare il weekend del decimo appuntamento stagionale aveva rispedito al mittente le accuse, dichiarando: “Di certo non sono quello degli inizi. Perché? Perché sono migliore e conosco me stesso meglio di prima”.