Max Verstappen in Ferrari a rinverdire i fasti di Michael Schumacher. Per molti un sogno. Che in un metaverso sarebbe potuto diventare realtà. Lo ha detto, tra le righe, l’ex gran campo di Maranello, Luca Cordero di Montezemolo durante il suo intervento in occasione del “Festival dello sport” organizzato dalla Gazzetta dello Sport a Trento.
Montezemolo, tra le altre cose, ha parlato della F1 e della Ferrari di ieri e di oggi, “non mi piace esultare per un terzo posto” ricordando poi le figure più importanti nel suo trascorso a Maranello, da Lauda e Schumacher fino alle figure carismatiche di Gianni Agnelli ed Enzo Ferrari.
- F1, Montezemolo apre l'album dei ricordi Ferrari: da Lauda a Schumi
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F1, Montezemolo apre l’album dei ricordi Ferrari: da Lauda a Schumi
C’era una Ferrari che vinceva, che dominava, che trionfava. Prima della Mercedes di Hamilton e della Red Bull di Verstappen, in F1 dettava legge la rossa di Michael Schumacher. Al timone del Cavallino Rampante, oltre Jean Todt al muretto, c’era quel Luca Cordero di Montezemolo che entrato direttore sportivo ai tempi di Lauda aveva scalato le gerarchie e si era imposto come presidente e condottiero della riscossa rossa. Poi il divorzio nel 2014.
Ma l’amore per la rossa che fa battere il cuore degli italiani, e non solo, è rimasto in Montezemolo che ricorda gli insegnamenti di Enzo Ferrari: “Mi chiamò quando avevo 25 anni, gli devo se non tutto, quasi. Mi spiegò che bisogna sempre guardare avanti e non arrendersi mai, ed essere più focalizzati quando si vince ancora più di quando si perde. Se si perde è più facile trovare la capacità di reagire, vincendo puoi rischiare di dire siamo i più bravi e fermarti lì”.
Sul piano dei piloti, due su tutti, Michael Schumacher e Niki Lauda: “Schumi un uomo eccezionale che da pilota portò la grande attenzione per la preparazione fisica nella Formula 1, il suo senso di uomo squadra, la sua capacità di vivere ogni giro in gara come se fosse quello per la pole position. Niki uno dei miei amici più cari”.
E poi la figura carismatica dell’avvocato Gianni Agnelli: “che mi ha insegnato la curiosità e il desiderio di guardare il mondo”, mentre ha rivelato un aneddotto su Jean Todt, “che venne a parlarmi in Ferrari con una Mercedes, un grave errore ma lo assunsi comunque”.
Montezemolo e la Ferrari di oggi: “Il problema non sono Leclerc e Sainz”
La Ferrari di oggi arranca tra sparute soddisfazioni e cocenti delusioni. Montezemolo tira le orecchie sulla gestione del reparto corse di Maranello:
“Non vorrei vederla esultare per il terzo posto, vorrei vederla arrivare ancora all’ultima gara nelle condizioni di vincere il Mondiale. Sicuramente, di tutti i problemi della Ferrari, quello dei piloti è l’ultimo. Oggi in Ferrari esiste solo il team principal, Frédéric Vasseur, sotto c’è un’organizzazione anonima. Io creai un Dream Team: negli Anni 70 contavo su Mauro Forghieri, Franco Rocchi e Giancarlo Bussi, negli Anni 90 su Jean Todt, Rory Byrne e Ross Brawn.”.
F1, Montezemolo su Verstappen in Ferrari
Parlando della Formula 1 di oggi, Luca di Montezemolo ha detto di non gradire i regolamenti troppo farraginosi mentre apprezza lo spettacolo, l’apertura di Stefano Domenicali, la forza e la velocità di alcuni piloti, citando Piastri e Verstappen. A proposito del tre volte campione del mondo della Red Bull, Montezemolo svela un retroscena che potrebbe far mangiare le mani a molti tifosi della Ferrari: “Verstappen lo seguivamo da quando guidava nei campionati kart”.
In effetti la Ferrari per un periodo ha seguito Max Verstappen che fu invitato alla “Florida Winter Series” evento organizzato dalla Ferrari Driver Accademy negli Stati Uniti. L’olandese, giovanissimo, finì dietro Antonio Fuoco e Lance Stroll. La Ferrari non lo prese più in considerazione puntando sul canadese oggi alla Aston Martin e sempre più in crisi dopo l’ultimo episodio. Max invece fu notato e preso dalla Red Bull nel suo programma sviluppo. Il resto è storia…