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F1, Ferrari: scoppia il caso Sainz in Qatar, perchè non è stato possibile riparare la SF-23. Svelato il retroscena

Il guasto sulla SF-23 di Sainz è stato scoperto a poco più di un'ora dal via del Gran Premio del Qatar ma perchè non è stato possibile ripararlo, perchè è stato scoperto così a ridosso della corsa? C'è una motivazione

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

In una Formula 1 in cui siamo abituati a dei veri e propri miracoli da parte dei team durante il week end di gara, nel riparare, ricostruire, smontare e rimontare le monoposto, ha fatto un po’ di scalpore il fatto che la Ferrari di Carlos Sainz non abbia potuto prendere il via del Gran Premio del Qatar senza nemmeno schierarsi in griglia di partenza.

“Un problema irrisolvibile a un’ora dalla partenza” la motivazione data dalla scuderia di Maranello che ha trovato sulla macchina numero 55 una importante perdita di carburante dal serbatoio della SF-23 dello spagnolo.

Ma si sa la polemica è sempre dietro l’angolo e in molti si sono chiesti come mai il danno non sia stato riparato e soprattutto come mai la sua scoperta sia avvenuta così a ridosso della gara rendendo impossibile anche stravolgere la monoposto come ad esempio hanno fatto in Red Bull a Sergio Perez partito dalla pit lane dopo aver cambiato l’intera power unit. Domande che hanno trovato una risposta nelle parole di Fred Vasseur, team principal della rossa.

F1, caso Sainz: cosa è successo prima del GP del Qatar

Sono le 18 in Italia. Manca un’ora all’inizio del Gran Premio del Qatar. Carlos Sainz parte dal 12° posto in griglia dopo una qualifica di venerdì abbastanza complicata culminata con l’eliminazione in Q2. Anche la Sprint Race non è andata bene nonostante una gran partenza dello spagnolo, 3° al primo giro ma poi finito solo 6° con grandi problemi di gomme.

La Ferrari deve correre in difesa ma è importante fare punti nel duello con la Mercedes per il mondiale costruttori. I meccanici del box dello spagnolo si avvicinano alla monoposto numero 55 per mettere la benzina per la gara. Qui il patatrac, scoprono che il serbatoio della SF-23 del madrileno perde carburante. Ci si rende subito conto che non è un danno riparabile, specie così a ridosso della gara, manca meno di un’ora. Carlos jr è costretto ad alzare bandiera bianca, ancora prima di partire, il più classico dei DNS (do not started). Il suo GP del Qatar è finito prima di cominciare.

F1, caso Sainz: perchè la Ferrari ha scoperto tardi il danno alla SF-23

Ma perchè non è stato possibile riparare il gusto al serbatoio della Ferrari di Sainz? Soprattutto, ma perchè la Ferrari ha scoperto solo un’ora prima della partenza il danno? La spiegazione è arrivata in maniera parziale dal team principal di Maranello, Fred Vasseur.


Di fatti è usanza di tutti i team, compresa Ferrari, fare il rabbocco di carburante per la gara solo un’ora prima del gp specie nelle corse con alte temperature, come lo era quella in Qatar, per evitare di farla vaporizzare e perdere anche solo in parte le sue caratteristiche. Quindi semplicemente il guasto è stato trovato tardi. Paradossalmente se la Ferrari avesse fatto rifornimento prima, avrebbe scoperto il danno con maggior tempo a disposizione per provare a porre rimedio. Ma così non è stato.

Ferrari, Sainz: i cordoli di Losail hanno causato il danno sulla SF-23

Per quanto riguarda le cause, in attesa che la rossa numero 55 torni da Maranello per le verifiche del caso prima di essere spedita negli Stati Uniti per il trittico delle gare americane (Austin, Messico e Brasile in tre settimane) l’ipotesi più probabile della rottura del serbatoio risiede nei cordoli della pista di Losail “maledetti” per tutto il week end come ipotizzato dalla stesso Vasseur a fine gara:

Non so se questo problema sia dovuto ai cordoli, dovremo investigare e non c’è stato ancora tempo per estrarre il serbatoio, ma probabilmente sì, perché la perdita sembra molto grossa e c’è un danno che probabilmente deriva dagli ultimi giri di ieri”.

E intanto non si placano le polemiche per la gara durissima che i piloti, tutti, hanno dovuto affrontare nella calura infernale del Qatar.

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