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F1, Horner esce allo scoperto su Sainz in Red Bull ed Hamilton in Ferrari. Binotto spiega il no a Mick Schumacher

Il team principal della Red Bull, Christian Horner rompe il silenzio e mette chiarezza sulle voci di un ritorno di fiamma per Sainz, poi ne ha anche per Hamilton, Leclerc e la Ferrari. Intanto Mattia Binotto spiega le ragioni del "no" a Mick Schumacher

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

La F1 si gode finalmente un momento di sosta dopo il tour de force su suolo americano prima di ritornarci, negli Usa, a Las Vegas per la precisione, tra due settimane. Sempre in fermento invece il mercato piloti e quello inesauribile delle dichiarazioni, spesso al veleno soprattutto tra team rivali. Christian Horner boss Red Bull nelle ultime ore ha vuotato il sacco sulla clamorosa voce che voleva un ritorno di fiamma, postumo, per Carlos Sainz. Il team principal di Milton Keys ne ha avute anche il passaggio di Lewis Hamilton alla Ferrari. Intanto Mattia Binotto, gran capo Sauber/Audi dopo la scelta di Bortoleto per completare la lineup dei piloti è tornato sull’argomento Mick Schumacher.

Mercato piloti F1: la suggestione Sainz in Red Bull

E’ bastato Christian Horner uscire dall’hospitality della Williams in Brasile per rilanciare la bomba di mercato: Carlos Sainz in Red Bull. Un qualcosa di incredibile e clamoroso se si pensa che lo spagnolo in estate, prima della sosta, ha firmato per la scuderia di Groove.

Eppure siccome niente è impossibile in F1, basta solo mettere sul piatto un po’ di soldi e tanta buona volontà, si è subito sottolineato come lo stesso Sainz abbia fatto inserire una clausola contrattuale dalla Williams che lo liberi dall’impegno in caso di una chiamata da parte di un top team. E che Red Bull fosse proprio una delle scuderie a cui lo spagnolo si era proposto, al pari della Mercedes, prima di prendere in considerazione l’offerta di James Vowles.

Horner disinnesca la bomba “Sainz in Red Bull”

Riepilogando, gli incastri di questo domino in griglia di partenza 2025 vedrebbero: Sainz in Red Bull e la conferma dei sedili attuali dei due rookie emergenti candidati al secondo sedile al fianco di Verstappen, e cioè rispettivamente Colapinto restare in Williams e Lawson in Racing Bulls.

“Il prossimo anno Carlos Sainz sarà un uomo della Williams – ha detto seragico il team manager della Red Bull, Christian Horner a Talkspor – . È un grande pilota, ha ottenuto una splendida vittoria di recente in Messico, e credo che sarà un’ottima risorsa per quella squadra, quindi no, Carlos è già impegnato con la Williams e non rientra nei piani Red Bull per la prossima stagione”.

F1, Hamilton in Ferrari: la stilettata di Horner su Leclerc

Nella stessa intervista, Christian Horner, sollecitato dalle domande dei giornalisti inglesi ha detto la sua anche sul passaggio tanto atteso di Hamilton alla Ferrari: “Lewis confida nel futuro della Ferrari: sarà interessante capire come finirà. Uno come Hamilton deve essere sempre ritenuto un rivale. Lascia un ambiente molto confortevole che ha avuto modo di conoscere molto bene nell’ultimo decennio, per lui si tratta di un cambiamento importante, e troverà un Leclerc molto veloce, insomma la Ferrari è una scuderia che sta prendendo slancio”.

Binotto e la scelta Bortoleto: l’ex Ferrari spiega il “no” a Schumacher

Questa settimana la Formula 1 ha conosciuto finalmente la lineup al completo della Stake F1 Team per il 2025. Sarà dunque un altro rookie, Gabriel Bortoleto ad affiancare Nico Hulkenberg su quella che sarà l’ultima Sauber prima di lasciare spazio all’Audi dal 2026. Nel panel dei possibili piloti presi in considerazione c’era anche Mick Schumacher.

In un’intervista a racingnews365.com, l’ex Team Principal della Ferrari, Mattia Binotto oggi responsabile del progetto Sauber/Audi ha spiegato le motivazioni del “no” a Schumacher Jr.: “Conosco molto bene Mick, so sia i suoi punti di forza che i suoi possibili punti deboli, e certamente penso che sarebbe stata una buona scelta. Abbiamo avuto diversi colloqui ed era senz’altro un candidato valido ma a volte bisogna prendere una decisione, come ha fatto ad esempio Toto Wolff che ha preferito Antonelli allo stesso Mick che era terzo pilota in Mercedes”

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