A pochi mesi ormai dal termine del suo mandato di presidente della Fia, Jean Todt ha annunciato novità sul futuro: “Non è il momento di lasciare delle eredità. Posso solo dire che sto scrivendo un libro, uscirà a fine 2022. Con quello mi conoscerete un po’ di più. Ho progetti, di cui non posso anticipare nulla. Posso dire che non avranno a che fare con la Fia né col motorsport. Resto a disposizione per consigli e pareri, niente di più”.
Todt è contento di questa Formula 1: “Dopo 6 gare abbiamo i due migliori a soli 4 punti di distanza – ha detto – siamo riusciti ad organizzare un calendario in emergenza. Vedo tante cose positive, il Covid ci ha fatto capire la nostra fragilità, non solo come sport, ma proprio come pianeta, come comunità. E ci consiglia di andare tutti nella stessa direzione. Vorrei più competizione e meno controversie, come questa ultima per la pressione delle gomme. Rispetto molto il lavoro di Pirelli, comprendo bene le difficoltà che incontra. La Sprint Race? Non sono un gran fan di questo sistema di qualifica. La cosa che conta deve restare la gara della domenica, ma non credo che la qualifica sprint la danneggerà”.
Todt ha parato anche di temi sociali e delle campagne di Lewis Hamilton, lanciando anche una stoccatina: “Lo rispetto molto come pilota, ha un gran talento, è sempre molto concentrato, ha auto la fortuna di avere la macchina migliore e l’ha sfruttata al meglio. Azioni sociali? Vanno bene le belle parole, ma a volte ci vuole anche l’azione. Servono i fatti”.
La Fia e Todt sono sempre attivi: “Da lunedì sarò in Kenya, per due ragioni: per il ritorno del rally e per la campagna di sicurezza stradale. In Africa sono tanti i morti per le strade. Soprattutto per incidenti su due ruote, perché molti non hanno i soldi per comprarsi un casco. Così, grazie a tante collaborazioni, ne abbiamo realizzato uno dal costo contenuto, appena 20 dollari”.
