Il prossimo 12 dicembre le elezioni per definire i nuovi vertici della FIA sembreranno più un referendum pro o contro la presidenza Mohammed Ben Sulayem, il quale si ripresenterà per un altro mandato alla guida della Federazione internazionale. Non è un caso che attualmente l’unico sfidante ufficiale, Tim Mayer, sia sceso in campo forse più per spirito di rivalsa contro l’ex rallista che lo rimosse dal ruolo di presidente degli steward FIA lo scorso novembre.
- La corsa alla presidenza FIA e la suggestione, poi tramontata, di Sainz
- L'ipotesi Vettel, che intanto ha chiuso definitivamente al ritorno in F1 da pilota
- Vettel parla della sua candidatura alla presidenza FIA
La corsa alla presidenza FIA e la suggestione, poi tramontata, di Sainz
Certo, Mayer è uno che può mettere sul tavolo una ultratrentennale esperienza nel mondo del motorsport (che conosce bene anche perché è figlio del compianto Teddy, co-fondatore e tra i primi team principal di McLaren), quindi non parliamo certo di una candidatura di facciata.
Ma permane la suggestione di contrapporre al potente Ben Sulayem una figura che, come l’emiratino, sia legata al motorsport come pilota. Inizialmente girava la voce che Carlos Sainz Senior potesse ufficializzare la propria corsa per la presidenza della FIA, ipotesi rimasta in piedi per qualche tempo, con il diretto interessato che inizialmente aveva ammesso di averci ragionato su, per poi ritirare la candidatura per concentrarsi sui suoi impegni con la Dakar e con Ford.
L’ipotesi Vettel, che intanto ha chiuso definitivamente al ritorno in F1 da pilota
La decisione del già pluricampione del leggendario rally raid e WRC è parsa però temporanea, visto che lo stesso Sainz aveva altresì aleggiato la possibilità di lanciarsi nella corsa alla presidenza in futuro. Una situazione simile la stiamo vivendo ora con un ex F1, anch’egli titolato mondiale (quattro volte con Red Bull dal 2010 al 2013) nonché protagonista di una serie di record di precocità e vittorie nel motorsport, ovvero Sebastian Vettel.
Solo pochi giorni fa il tedesco aveva sentenziato il ritiro definitivo dalla F1, già avvenuto in un primo momento alla fine della stagione 2022 dopo il biennio in Aston Martin. La decisione è confermatissima, non ci sono i margini per un clamoroso ritorno come pilota (si vedrà invece se ci sarà invece un ingresso in futuro come dirigente o consulente).
Alla testata Auto Motor und Sport Vettel aveva parlato saggiamente della necessità di lascar spazio ai giovani, considerata la valanga di rookie che sta caratterizzando negli ultimi anni la F1. Contestualmente, non ha chiuso definitivamente alla carriera di pilota tout court, vagheggiando l’interesse per il WEC.
Vettel parla della sua candidatura alla presidenza FIA
E se invece il quadricampione del mondo si candidasse alla presidenza della FIA? Come abbiamo detto, questa ipotesi sta circolando prepotentemente nelle ultime ore. Anche una fonte autorevole Ross Brawn si è sbilanciato affermando come il tedesco potesse essere il nome ideale per il massimo ruolo in Federeazione.
Ma lo stesso Vettel ha affrontato in maniera diretta la questione parlando sempre ad Auto Motor und Sport: l’ex pilota ha per ora escluso una candidatura, giacché non sa molto dei compiti di un presidente FIA. “Da un punto di vista della F1, vedi solo una parte delle sue responsabilità. Qualcosa so, ma non abbastanza. Ora come ora sarebbe azzardato dire di potermi candidare”, ha spiegato l’ex Ferrari.
E su Brawn ha aggiunto: “Lui può dire così perché nel suo ruolo ha avuto modo di conoscere meglio la FIA e quindi sa quale persona ci vorrebbe per il ruolo”, Vettel comunque non escluderebbe una candidatura in futuro, ma nel frattempo il suo nome resta in piedi come successore di Helmut Marko in veste di consulente di pregio per Red Bull, alle prese con nuovi assetti dopo la cacciata di Christian Horner.