Non è forse più un ballon d’essai, ma potrebbe essere una possibilità che diventa sempre più concreta: Carlos Sainz senior potrebbe sfidare il prossimo 12 dicembre l’attuale presidente Mohammed Ben Sulayem per lo scranno più alto della FIA. E il già campione WRC e Dakar ha aperto ulteriormente alla possibilità durante un evento con uno sponsor, in cui ha anche accennato ai cambiamenti che vorrebbe nella Federazione Internazionale sotto la sua guida.
- Sainz sta studiando la possibilità di candidarsi alla guida della FIA
- "Come vorrei che fosse la FIA"
- Il primo mandato di Ben Sulayem, tra luci ed ombre
- Sainz e il rischio di conflitto d'interessi con il figlio in F1
Sainz sta studiando la possibilità di candidarsi alla guida della FIA
Sainz è diventato ambasciatore di Plenergy, compagnia di distribuzione energetica e stazioni di rifornimento attiva in Spagna, e durante l’evento di presentazione a Madrid della nuova campagna pubblicitaria con protagonista l’ex pilota quest’ultimo ha affrontato, inevitabilmente, anche il discorso della sua candidatura (ancora non ufficiale, va detto) per la presidenza FIA.
Il quattro volte vincitore della Dakar ha spiegato di essere concentrato nel vincere altre edizioni del rally raid inserito nel calendario W2RC, ma al tempo stesso apertis verbis et ore rotundo ha ammesso di considerare la corsa alla Federazione.
E anzi, ha anche spiegato di essersi messo a studiare “per capire meglio la FIA e quali sono i suoi problemi: sicuramente ci sono molte cose che potrebbero essere fatte per migliorarla, compreso il discorso che riguarda la mobilità e il motorsport. Ma adesso – ha puntualizzato – sto anche cercando di capire come funziona l’elezione e soprattutto quale sostegno potrei avere”.
“Come vorrei che fosse la FIA”
E quindi ha illustrato come dovrebbe essere la FIA: “Mi piacerebbe che fosse più professionale, meno elitaria, più vicina in particolare ai piloti, ammirata e anche meno criticata. Nella mia carriera mi sono ritrovato in situazioni complesse e ti ritrovi magari a sbattere contro un muro di gomma. Quindi bisogna poter migliorare, avvicinandosi alle realtà organizzative, ai team, ai marchi e ai piloti”.
Insomma, dal quadro tratteggiato da Sainz si legge tra le righe una critica all’attuale gestione della FIA da parte di Ben Sulayem, che nel corso del precedente GP di Monaco ha ufficializzato la sua candidatura per un secondo mandato alla guida della potentissima federazione.
Il primo mandato di Ben Sulayem, tra luci ed ombre
E questo forte dei risultati in termini economici, con un bilancio che sotto la sua presidenza (iniziata nel 2021) è tornato in attivo, con un utile di 4,7 milioni di euro.
Al tempo stesso però ha dovuto fronteggiare situazioni controverse, come le presunte pressioni per cancellare il GP di Las Vegas (accuse da cui però è stato scagionato), le polemiche con i piloti sia di F1 che del WRC in merito al divieto di usare un linguaggio sboccato, un nuovo statuto federale interpretato dai suoi critici come troppo accentratore o i dissidi con la managing director della F1 Susie Wolff (di cui si vociferava ultimamente anche per essa una potenziale candidatura a guida della FIA).
Nel frattempo Ben Sulayem ha effettuato un repulisti dell’organico federale, tirando dritto “per il bene della FIA”. Aprendo alla possibilità di avere come rivale alle prossime elezioni del 12 dicembre a Tashkent, in Uzbekistan, un nome di forte richiamo come Sainz.
Sainz e il rischio di conflitto d’interessi con il figlio in F1
Che ha però ribadito il fatto di “studiare” la possibilità di candidarsi. Sta di fatto che, quando sarà il momento, “prenderò l’impegno molto sul serio. E che mi presenti o meno, la FIA deve comunque rivedere molte cose“. E non teme eventualmente il rischio di conflitti di interessi con il figlio omonimo impegnato con la Williams in F1.
“La FIA è una entità seria e molto compartimentata. Da quanto ho capito, i team non sono preoccupati per questa evenienza”. Di recente anche l’ex pilota Ferrari ha negato che possano esserci rischi nel caso in cui il padre diventasse il nuovo presidente della Federazione: “Mio padre sarebbe molto attento e così io. Non comprometteremo mai le nostre carriere nel motorsport, né la nostra integrità”.
Infine, Carlos Sainz senior ha parlato anche della transizione energetica nel motorsport: “La modifica al regolamento della F1 riguarderà l’uso di carburanti sostenibili al 100%, con motori che saranno al 50% elettrici e al 50% a combustione, anche se ci sono dubbi che ciò possa essere possibile su alcuni circuiti. La sostenibilità è importante, ma servono i tempi giusti per prepararci tutti. Ci sono dubbi, non ci sono infrastrutture, sono state fissate delle scadenze impossibili e il settore non è stato ascoltato. Se si fanno le cose troppo in fretta, si finisce per darsi la zappa sui piedi”.