Definito o quasi il mercato piloti in vista del Mondiale 2023, con il debutto di Oscar Piastri in McLaren al posto di Daniel Ricciardo e l’arrivo di Fernando Alonso all’Aston Martin al posto di Sebastian Vettel come novità più importanti in vista della stagione che prenderà il via il 5 marzo dal Bahrein, a scuotere la vigilia del GP di Abu Dhabi, 23° ed ultimo Gran Premio del Mondiale 2022, sono state le voci sul possibile siluramento in casa Ferrari del team principal Mattia Binotto.
- F1, la Ferrari e le assenze di Binotto in Messico e in Brasile
- Ferrari, quel rapporto mai decollato tra Binotto e Leclerc
- Leclerc, l'amicizia con Vasseur e la richiesta per il 2023: Ferrari chiamata a decidere
F1, la Ferrari e le assenze di Binotto in Messico e in Brasile
L’ingegnere italo-svizzero era assente al paddock tanto a Città del Messico quanto a Interlagos, ma ciò non aveva fatto scattare alcun “allarme” particolare tra gli addetti ai lavori, dal momento che è abbastanza normale che, a stagione quasi conclusa, i responsabili della gestione tecnico-sportiva si concentrino più sull’ideazione della macchina della stagione successiva che sugli ultimi passi di quella in corso, seppur in casa Ferrari sia ancora in piedi l’importante lotta per il secondo posto nella classifica piloti, con Charles Leclerc in lotta con Sergio Perez, e soprattutto in quella costruttori, dove la Mercedes potrebbe coronare in extremis il lungo inseguimento a Maranello.
L’indiscrezione relativa al cambio della guardia a partire dalla prossima stagione, con l’attuale team principal dell’Alfa Romeo, Frederic Vasseur, in arrivo al posto di Binotto, è stata seccamente smentita con effetto pressoché immediato dai piani alti del Cavallino, ma è noto che quando certe voci escono, un minimo di puzza di bruciato ci sia, così come è noto che durante il 2022 non siano mancati i momenti difficili per Binotto, più volte nel mirino della critica per errori più o meno palesi nella strategia durante i Gran Premi, e in qualche occasione anche degli stessi piloti della Ferrari, sebbene la personalità tanto di Carlos Sainz che di Charles Leclerc sia assai meno dirompente di quella di Max Verstappen o, per stare al passato non troppo remoto della Ferrari, di un Fernando Alonso.
Ferrari, quel rapporto mai decollato tra Binotto e Leclerc
Binotto è sempre stato difeso dal numero 1 della Ferrari John Elkann, che dal canto proprio è legato anche al possibile successore, se è vero che Vasseur è amico fidato di Carlos Tavares, a.d. di Stellantis, che, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbe comunicato allo stesso Elkann la disponibilità di Vasseur ad assumere il ruolo di capo della direzione sportiva della Ferrari in vista del ribaltone che avverrà in Alfa Romeo dal 2024 con l’avvento di Audi. Tuttavia lo scranno di Binotto parrebbe vacillare per altri motivi, legati proprio ai piloti. A vedere di buon occhio l’avvento di Vasseur sarebbe infatti lo stesso Leclerc, che nel corso del Mondiale 2022 ha nascosto a fatica in più di un’occasione sia il proprio malcontento per alcune scelte del muretto che lo avrebbero danneggiato a GP in corso, sia, soprattutto, il fatto che nessuno, Binotto in testa, non abbia mai preso posizione circa una gerarchia chiara tra i piloti di Maranello.
Leclerc, l’amicizia con Vasseur e la richiesta per il 2023: Ferrari chiamata a decidere
L’episodio di Interlagos, con il rifiuto alla richiesta di Leclerc di privilegiare la sua lotta per il secondo posto nel Mondiale rispetto al piazzamento di Carlos Sainz, è stato solo l’ultimo di una serie di piccoli, grandi malintesi tra Binotto e Leclerc. Il pilota monegasco è storicamente legato a Leclerc, che lo fece debuttare in F1 nel 2018, sebbene il manager francese abbia poi rotto con l’ex socio Nicolas Todt, attuale manager di Charles. Di sicuro in Ferrari apprezzano sia la formazione di Vasseur, meno tecnico di Binotto, il cui passato da ingegnere motorista poco avvezzo alle scelte di strategia e alle public relations ha spesso creato qualche malumore, e più diplomatico nei rapporti con i colleghi (nota la vicinanza con il team principal della Mercedes Toto Wolff), ma dall’altro lato il suo arrivo potrebbe rappresentare un messaggio pericoloso per Sainz, che ha più volte dimostrato di potersi giocare in pista il ruolo di prima guida per il Mondiale piloti 2023 quello che, dopo un anno di prova per tornare competitivi, rappresenterà il vero obiettivo di Maranello.