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F1, Mattia Binotto: "Aumento di potenza PU lo paghiamo in affidabilità. Serve lavorare"

Secondo Binotto, la maggior potenza del motore sta comportando una diminuzione dell'affidabilità. Un problema enorme per una Scuderia che punta al titolo.

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F1, Mattia Binotto: "Aumento di potenza PU lo paghiamo in affidabilità. Serve lavorare" Fonte: Getty Images

Sainz fuori per un problema idraulico, a Leclerc è partita la Power Unit, tanto da uscire dalla monoposto con il fumo che si vedeva chiaramente uscire non solo dal retrotreno ma anche dall’interno dell’abitacolo dove si siede il pilota.

Una situazione molto preoccupante ammessa da tutte le parti in causa, non solo i piloti. Infatti, anche il team principali della Ferrari Mattia Binotto sembra leggermente allarmato da questo drastico calo di affidabilità.

Queste le sue parole a Sky Sport F1:

“Ci sta che si parli tanto dell’affidabilità della vettura. Oggi abbiamo avuto due ritiri che ci penalizzano parecchio per come stava andando la corsa. Leclerc era davanti a tutti dopo un’ottima scelta strategica del box. L’affidabilità ci preoccupa: a inizio anno non ci eravamo esaltati, così come adesso non ci rattristiamo troppo. Siamo consapevoli che c’è ancora parecchio lavoro da fare, l’incremento di prestazione della power unit rispetto alla scorsa stagione è palese ma questo ci fa perdere in affidabilità.

“I casi si analizzano singolarmente: penso che quanto capitato ai team clienti, almeno uno su due non è colpa dei pezzi Ferrari, ma serve controllare anche cosa ha avuto Sainz, l’affidabilità si misura a nella sua totalità, è tutta la vettura in ogni sue parte, dunque questo è un tema fondamentale, serve essere perfetti per arrivare primi e non ci siamo ancora. Non ci scoraggiamo, questo team è in grado di rialzarsi”.

“A inizio corsa con gomme medie c’era un passo simile a quello Red Bull, Charles stava piano piano recuperando su Perez, invece Carlos stava risparmiando gomme per allungare lo stint. Eravamo consapevoli che le gomme dure fossero resilienti, in modo da tirare fino a fine gara e per questo le abbiamo messe. Non penso di aver fatto una scelta diversa, penso che gli altri abbiano sbagliato, ci ha dato un bel vantaggio e purtroppo non siamo riusciti ad approfittarne”.

“Adesso c’è immediatamente il Canada, studieremo certamente ma in una settimana non migliori nulla sui problemi interni di un motore. Si può cercare di gestire, lo abbiamo fatto in queste otto corse dato che insomma non è successo sempre. Servirà certamente mettere pezzi nuovi, ma il nostro impegno è portare a casa i motori, vedere cosa è accaduto a Carlos, analizzarlo bene e capiremo come agire”.

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