“Ci sono stati giorni bui. Mi sentivo l’uomo più odiato del pianeta. Ho ricevuto minacce di morte, da persone che promettevano di prendersi cura di me e della mia famiglia”. Così in un’intervista pubblicata dal Daily Telegraph di Sydney, Michael Masi, l’ex direttore di gara della Formula 1, ha raccontato quanto gli accadde dopo il Gran Premio di Abu Dhabi dello scorso dicembre, la gara che decise il titolo mondiale 2021 a favore di Max Verstappen e a sfavore di Lewis Hamilton a causa anche di alcune sue decisioni molto controverse, tanto è vero che prima dell’inizio di questa stagione la FIA decise di rimuoverlo dall’incarico, che ricopriva dal 2019 dopo l’improvvisa morte di Charlie Whiting.
“Riesco ancora a ricordare quando passeggiavo per le strade di Londra, un giorno o due dopo la gara. Ho iniziato a guardarmi alle spalle, a chiedermi se le persone che avevo dietro mi avrebbero attaccato – dice il 44enne Masi -. Ho ricevuto centinaia di messaggi. Erano scioccanti, razzisti, offensivi, meschini. E c’erano minacce di morte sul mio account Facebook e soprattutto su LinkedIn, che dovrebbe essere una piattaforma professionale. Sempre lo stesso tipo di insulti. Non sono andato da uno specialista, ma con il senno di poi avrei dovuto consultarlo. Ho scelto di minimizzare la situazione anche nei confronti della FIA”.