La guerra non risparmia di entrare neanche nel circus della F1. Pochi giorni fa gli organizzatori hanno deciso di non correre il GP di Sochi in programma a settembre, ma ad essere coinvolta da vicino è anche la scuderia Haas. l team che ha base a Kannapolis infatti è sponsorizzato dal colosso russo Uralkali, controllato dalla Uralchem, che vede nel ruolo di presidente l’oligarca Dmitry Mazepin, padre del secondo pilota Nikita.
Durante l’ultima giornata dei test di Barcellona la squadra diretta da Gunther Steiner è scesa in pista con una livrea totalmente bianca e nera, senza alcun riferimento ai colori della Russia e al marchio Uralkali. Ora, non si sa che fine farà lo sponsor tecnico, ma al momento regna grande incertezza. Spettatore coinvolto è Mick Schumacher, che a GPFans non ha voluto comentare la situazione del suo team ma ha voluto invece, come molti altri, mandare il proprio messaggio all’Ucraina:
“Ovviamente tutti abbiamo sentito l’orribile notizia della guerra che è iniziata e penso che sia qualcosa che ci colpisce tutti. In termini di effetto sulla squadra non sono la persona giusta per rispondere – ha commentato il tedesco – ma penso che dovremmo tutti sperare e pregare per l’Ucraina. Come andare avanti? Sarebbe facile dire che sto solo cercando di concentrarmi su ciò che dobbiamo fare, sul lavoro – ha concluso Schumacher – ma ovviamente fa male vedere cosa sta succedendo nel mondo. Penso che in questo momento sia importante bilanciare le cose. Sto cercando di fare del mio meglio”.